Camorra, scoperte anche le “talpe” dei narcos di Marano. Ma spunta un nuovo gruppo

Marano. Blitz, processi e maxi-sequestri di droga. Ennesima mazzata alla mala maranese, specializzata principalmente nel narcotraffico dal Sud America all’Italia. Nell’operazione odierna gli investigatori – i carabinieri del Nucleo Investigativo – hanno infatti scovato anche due presunte “talpe” nell’Arma che avrebbero rivelato o coperto importanti indagini anticrimine in cambio di mazzette: si tratta di due militari “infedeli”, uno in servizio presso la tenenza di Marano (finito in carcere) e l’altro alla stazione di Parete nel casertano (divieto di dimora a Napoli, Caserta e rispettive province). Entrambi sono stati immediatamente sospesi dal servizio. In carcere sono finite anche altre tre persone – ritenute legate a tre gruppi camorristici – mentre per una sesta persona, che ha fatto da intermediario per agevolare il trasferimento di uno dei due carabinieri, il gip di Napoli ha disposto i domiciliari. (LEGGI I NOMI)

Quello di oggi potrebbe rappresentare un colpo durissimo dunque ai clan di Marano, già colpiti duramente con decine e decine di arresti, ingenti sequestri di droga e processi in Italia ed anche in Spagna (dove i narcos maranesi si erano ben radicati ed usavano la penisola iberica come “ponte” per importare le sostanze stupefacenti – a quanto pare soprattutto hashish ma anche cocaina – dall’America latina). Operazioni brillanti coordinate dalla Dda di Napoli e portate a termine dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, dal Comando provinciale e dalla Compagnia di Giugliano.

La criminalità organizzata maranese è da tempo insomma col fiato sul collo. L’ultimo maxi-sequestro risale allo scorso 3 febbraio. Nella notte i carabinieri di Giugliano – guidati dal capitano Antonio De Lise – fecero irruzione in un capannone a Sant’Anastasia, nel vesuviano, dopo aver seguito un camion sbarcato al porto di Civitavecchia e proveniente dalla Spagna. Nella circostanza furono arrestate cinque persone – tra cui l’autista spagnolo – e fu messo sotto chiave hashish per un valore di 10 milioni di euro (pari a 1600 kg di droga). Indagini minuziose dunque che pian piano stanno tagliando le fonti di approvvigionamento delle piazze di spaccio dell’area nord.

L’operazione di oggi ha colpito soggetti ritenuti contigui ai clan Polverino e Nuvoletta ma spunta un nuovo gruppo camorristico emergente: gli Orlando, che sarebbero nati proprio dopo le recenti operazioni che hanno affossato le storiche cosche. Al momento gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo su questa nuova compagine criminale nata a Marano e che vorrebbe impadronirsi del narcotraffico e della fornitura di droga all’ingrosso nella periferia a nord di Napoli. Proseguono le indagini ma l’obiettivo delle forze dell’ordine – che oggi hanno scoperto anche i colleghi infedeli – è quello di smantellare l’intero sistema del traffico di droga nell’hinterland.

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