Marano. I sogni del quarantenne Angelo Liccardo si sono infranti definitivamente ieri alle 15.30, quando si è dimesso dalla carica di Primo cittadino. Ora scattano i canonici venti giorni di tempo, prima che il Consiglio comunale venga sciolto. Ma Liccardo, come assicurano i suoi collaboratori più fedeli, non dovrebbe più fare marcia indietro, come fece ad agosto 2015, quando l’ultimo giorno utile decise di ritornare in sella.
Angelo Liccardo, commercialista e revisore dei conti, sposato, due figli, fu eletto a giugno 2013, ad appena 37 anni. Rasentò la vittoria clamorosa al primo turno e, al ballottaggio, la spuntò quasi sul filo di lana contro Mauro Bertini. Totalizzò 9.968 voti (54,52%), mentre Bertini si fermò a 8.315 voti (45, 48%). Giovedì 13 giugno 2013, alle 9.20, ci fu la cerimonia di insediamento. Il magistrato Marcella Suma (sorella dell’attrice Marina) proclamò eletto il nuovo sindaco tra gli applausi di supporters e di impiegati comunali, tra cui quelli che speravano in una rinascita reale della città e quelli che pensavano di raccogliere i frutti del loro appoggio elettorale. Una delusione per tutti? Entro i primi sei mesi della sua attività, disse che avrebbe portato la differenziata al 50% (scesa, all’epoca, a valori bassissimi), incentivando chi l’avrebbe effettuata proficuamente e sanzionando i trasgressori. La differenziata non solo non è aumentata, ma la città è stata completamente travolta dai rifiuti, mentre il Centro raccolta di località La Volpe è ancora l’isola che non c’è.
Al cronista del periodico “l’Attesa” che gli chiese come immaginasse il futuro di Marano, rispose così: “Immagino una città all’altezza dalla maggior parte delle città europee che ho avuto il piacere di visitare, per lavoro o svago. Immagino che la riqualificazione delle strade e la realizzazione di infrastrutture non debba essere più utopia, ma un obiettivo concretamente realizzabile piena di giovani, nelle piazze, che con i loro smartphone possono usufruire del Wi-Fi, e collegarsi in streaming per una diretta del consiglio comunale. E a pochi passi un gruppo di anziani che possa godere di spazi a loro dedicati. Perché la civiltà si misura anche dalla capacità dell’amministrazione di favorire e incentivare l’aggregazione. Immagino delle mamme che possano usufruire di un asilo nido comunale, perché oltre che mamme, possano essere anche donne lavoratrici. Immagino una città che premia chi fa il proprio dovere civico aumentando la differenziata e fornendogli i giusti servizi. Immagino una giunta e un consiglio che in pochi mesi riescano a diminuire le tasse e allo stesso tempo diminuire gli sprechi e ripianare le casse comunali. Leggendo il nostro programma, incontrando gli elettori Maranesi che ogni giorno dimostrano con il proprio entusiasmo di darci fiducia, mi rendo conto che finalmente tutto questo non sarà solo immaginazione, ma una realtà. Sarà Marano”.
Il sogno di una città europea con molti spazi verdi, wi-fi gratuito, asili nido e servizi senza sprechi si è spezzato definitivamente ieri alle 15.30. Liccardo, in questi circa tre anni di consiliatura, non è riuscito a sconfessare le malignità dei suoi denigratori.
Di Mimmo Rosiello