I Carabinieri della Compagnia di Arezzo, con il supporto delle forze dell’ordine delle province di Firenze, Caserta, Napoli e Salerno, hanno eseguito un’operazione che ha portato all’arresto di 11 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere, furto, rapina e ricettazione.
Rapina da oltre mezzo milione: arresti anche nel napoletano e casertano
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Arezzo, ha consentito di smantellare un’organizzazione criminale specializzata in rapine ai danni di aziende e gioiellerie del settore orafo. L’operazione, denominata “Gold Strike”, ha portato all’emissione di undici misure cautelari personali, di cui sette in carcere e quattro agli arresti domiciliari.
Le indagini sono partite il 28 giugno 2024, a seguito della rapina alla ditta Italiana Horo di Badia al Pino (Civitella in Val di Chiana), quando due malviventi hanno aggredito il titolare con spray al peperoncino, sottraendogli 18,7 kg di oro del valore di 600.000 euro.
La struttura dell’organizzazione criminale
Il sodalizio criminale, spiega l’Arma, aveva sede ad Arezzo, ed era specializzato in colpi ad aziende orafe: un 53enne campano era lo “stratega”, mentre un 51enne di Caserta forniva il supporto logistico (entrambi erano residenti nella città aretina). Gli esecutori materiali delle rapine erano un 52enne e un 28enne di origini partenopee, un 54enne aretino, ex orafo, era il basista.
Grazie a un’attenta attività investigativa, i Carabinieri hanno ricostruito i movimenti del gruppo, portando alla luce ulteriori reati, tra cui la tentata rapina alla gioielleria Grotti di Arezzo del 23 settembre 2024. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Arezzo ha disposto l’applicazione di 11 misure cautelari, evidenziando la pericolosità degli indagati e il rischio di reiterazione dei reati.