Villaricca. Blitz contro un presunto affilato al clan Ferrara. A conclusione di un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i finanzieri del Gruppo di Giugliano in Campania hanno dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali nei confronti di una persona residente in Villaricca, Domenico Cacciapuoti, presunto affiliato al clan Ferrara, 81enne, padre di Luigi Cacciapuoti (nella foto), storico boss del clan Ferrara, già colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di usura ed intestazione fittizia di beni.
L’attività condotta dalle Fiamme Gialle, su delega di questa Procura della Repubblica, ha avuto origine nel secondo semestre dell’anno scorso, nell’ambito del costante monitoraggio – imposto dal Codice Antimafia – dei soggetti che, per circostanze di fatto, evidenziano comportamenti abitualmente dediti a traffici delittuosi ovvero che, per condotta e tenore di vita, risultino vivere con proventi di attività delittuose. In tale contesto sono stati presi in considerazione anche gli atti di un’indagine per il contrasto all’usura ed all’estorsione, sempre coordinata da questa Procura della Repubblica e condotta dalla Guardia di Finanza di Giugliano in Campania, conclusasi nell’ottobre del 2015 con l’arresto, tra gli altri, anche del soggetto proposto.
Dagli accertamenti esperiti è emerso che la persona in questione e i componenti del suo nucleo familiare hanno dichiarato redditi insufficienti a giustificare l’origine delle disponibilità finanziarie necessarie per l’acquisto dei beni mobili ed immobili posseduti né, tantomeno, sono stati in grado di giustificare la percezione delle somme utilizzate per il sostentamento della famiglia e dell’elevato tenore di vita manifestato.
Il Tribunale di Napoli ha emesso il provvedimento con cui è stato disposto il sequestro dell’intero patrimonio riconducibile al proposto. In particolare, sono stati sottoposti a sequestro 11 immobili ed 1 terreno ubicati in Villaricca, 1 autoveicolo, 1 società immobiliare con sede nel medesimo Comune e nr. 5 rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre 6.000.000 di Euro. La gestione dei beni è stata affidata ad un amministratore giudiziario, dandone formale avviso all’Agenzia nazionale dei beni confiscati.