Presidio al comune di Qualiano: le madri con bambini disabili chiedono il ripristino del trasporto gratuito presso i centri di terapia

Continua la protesta dei genitori i cui figli sono stati privati del trasporto comunale per disabili. Stamattina il sit in in Piazza del Popolo è cominciato alle 9:30: un gruppetto di madri infervorate chiedevano il ripristino del servizio destinato ai loro figli con disabilità non gravi.

L’argomento fu largamente dibattuto allo scorso consiglio comunale, durante il quale l’assessore in materia, Francesco Odierno, sebbene avesse chiarito che beneficiari del servizio sarebbero stati solo i bambini con gravi disabilità ai sensi della legge 104, promise alle madri presenti in assise che, nel giro di 15 giorni, il comune si sarebbe fatto carico dell’istituzione di una navetta “parallela” che avrebbe ottemperato allo svolgimento del servizio.

Trascorsi i 15 giorni le madri, non avendo goduto di nessun adempimento, hanno optato per il presidio al comune. Una di loro dichiara: “per dieci anni personalmente ho usufruito del servizio, ma da due mesi a questa parte ciò non avviene più. Mio figlio è affetto da una malattia rara e ha necessità di eseguire delle terapie per far parte un giorno della società, ma senza un servizio di trasporto che ci spetta di diritto non vedo come potremo andare avanti”.

Durante il presidio le madri hanno contattato telefonicamente l’assessore Odierno, il quale ha loro caldamente consigliato di tornare nel pomeriggio; così, oramai esacerbate, le donne sono salite presso la stanza del sindaco De Luca, il quale ha dichiarato: “l’amministrazione prende carico del disagio”, ma puntualizza che dopo il consiglio comunale scorso ci fu il commissariamento del settore delle politiche sociali, a causa del quale il comune è stato espropriato delle sue funzioni in materia. “Ma oggi ce ne stiamo riappropriando” continua, “e stiamo cercando di chiedere la modifica del regolamento affinché anche i soggetti affetti da lievi disabilità possano godere del servizio”.

Le madri, tuttavia, non sono contente delle risposte del sindaco, e promettono di fare appello agli organi giurisdizionali qualora non venisse posto rimedio in tempi brevi.

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