Rom a Giugliano, scoppia il caso internazionale. Amnesty: “Condizioni disumane”

Martedì 21 giugno oltre 300 rom del campo di Masseria del Pozzo, a Giugliano (NA), sono stati vittime di uno sgombero forzato.

Il campo era stato realizzato nel 2013 dal comune di Giugliano nei pressi di una discarica di rifiuti tossici. Ora le famiglie rom sono state trasferite in aperta campagna, in un altro ambiente profondamente inadeguato.

Il 22 giugno, all’indomani dello sgombero, una delegazione di Amnesty International si è recata sul posto e ha raccolto informazioni dettagliate sulle condizioni disumane del luogo in cui gli oltre 300 rom sono stati trasferiti.

Il caso di Giugliano mostra ancora una volta la realtà quotidiana dei rom in Italia, spesso collocati in campi segregati, discriminati nell’accesso ad alloggi adeguati e soggetti a sgomberi forzati, dunque vittime di violazioni dei diritti umani secondo il diritto internazionale ed europeo.

Domani, venerdì 24 giugno, l’organizzazione per i diritti umani diffonderà un comunicato stampa esteso.

Catrinel Motoc, campaigner del programma Europa e Asia centrale di Amnesty International e a capo della delegazione recatasi a Giuliano, sarà disponibile per interviste e approfondimenti accompagnati da materiale fotografico presso la sede di Amnesty International Italia a Roma (via Magenta, 5).

Comunicato Stampa

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