Niente da fare. Il dominio se non accompagnato da azioni da goal e da risultati serve a poco. Il calcio non è il football. Il calcio non è il basket. Il calcio è il calcio ed allora in uno sport tanto spietato, in uno sport in cui l’arbitro ha tali poteri decisionali capita che si perdano partite come questa. 1-0, decide Joaquin lo scontro diretto tra Napoli e Fiorentina.
Aspre le critiche su allenatore, squadra, arbitro ma il passato è passato, dal passato puoi scappare oppure imparare ed allora bisogna stare attenti a non concedere le fasce così come le ha concesse il Napoli, bisogna stare attenti ad ogni intervento sul pallone, bisogna reagire agli imprevisti.
La supremazia sterile è un’illusione che ha concesso al mondo il Barcellona solo che i blaugrana le partite le risolvono con dei calciatori che sembrano usciti direttamente dai manga giapponesi, in Italia bisogna correre, essere cattivi perché alla prima occasione vieni punito.
Bene Higuain, bene Insigne, segnali di ripresa per Hamsik ed un Callejon straordinario che con l’espulsione di Ghoulam comincia a fare tutti i ruoli. Si ipotizza un ingresso fittizio del gemello perché inspiegabilmente lo si vede in difesa ed in attacco a distanza di pochi secondi. Si salva anche Henrique che continua a sorprendere e ad imporsi. Il resto è poca roba. La Fiorentina ha una diga in porta perché Neto salva 3 goal certi ma non crea, non corre, si difende anche in superiorità numerica. In mezzo gli infortuni di Mario Gomez e Mertens. La vittoria è immeritata per Montella ma c’è poco da fare, parafrasando Vujadin Boskov: vittoria è quando squadra segna.