Il Consiglio dei Ministri ha recepito a fine 2015 la direttiva europea BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) che regolamenta le crisi bancarie e quindi anche il cosiddetto bail in.
Tra i nuovi strumenti quello del Bail-in (salvataggio interno) è stato recentemente oggetto di critiche e discussioni approfondite, in quanto prevede che il costo della crisi possa ricadere su azionisti e creditori (titoli subordinati, depositi superiori ai 100.000 euro). In considerazione di ciò assume ancor più rilevanza la valutazione sulla solidità patrimoniale delle Banche alle quali si richiedono, sotto la sorveglianza della Banca d’Italia, il rispetto di determinati coefficienti patrimoniali. Tali rapporti misurano il capitale della Banca, rapportandolo alle attività impiegate sul mercato (ad esempio i prestiti concessi alla clientela).
La Banca d’Italia conduce annualmente il processo di revisione e di valutazione prudenziale, che giudica lo stato di salute delle banche in termini di requisiti patrimoniali e capacità di far fronte ai rischi assunti (SREP), comunicando i coefficienti minimi che le singole Banche devono possedere.
La Banca d’Italia ha comunicato alla Popolare Vesuviana i seguenti requisiti patrimoniali minimi da rispettare:
CET1 9,40% – TIER 1 12,60% – Total capital ratio 16,90%
La Banca Popolare Vesuviana esprime i seguenti parametri che, come si evince, superano ampiamente i coefficienti minimi richiesti:
CET1 19,04% – TIER 1 19,04% – Total capital Ratio 19,04%
Inoltre i principali dati di Bilancio relativi al 2015, evidenziano un utile netto pari a euro 1.197.667, una crescita della raccolta pari al 9% e degli impieghi verso la clientela del 4,25%. Il margine d’interesse risulta anch’esso in crescita del 3,70%. Si evidenzia che quest’anno l’assemblea ha accolto la proposta del CDA, di riconoscere agli azionisti un utile par all’1% del valore nominale delle azioni. Anche questo è un positivo segnale che la Banca trasmette al mercato ed ai suoi soci, in considerazione del buon andamento economico/commerciale dell’Azienda.
Tali dati evidenziano il buon andamento della Banca, che conferma il suo trend positivo. Il piano industriale 2016/2018, deliberato a fine anno dal CDA a fine 2015, si pone come obiettivo una sempre maggiore attenzione alle famiglie e alle piccole aziende della regione, con una più ampia strategia di diversificazione geo-settoriale. Ulteriori accordi sono stati stipulati con partner finanziari, al fine di fornire maggiori servizi specialistici alle imprese e ai privati.
Al fine di rafforzare ulteriormente il presidio sul territorio, attraverso una graduale ma costante crescita dei volumi intermediati, Il Consiglio di Amministrazione ha affiancato all’attuale Direttore Generale Dr. Enrico Pisano (in carica da circa un anno), ed al Vice Direttore Generale Responsabile dell’Organizzazione Ing. Decio Pastore, il Dr. Gianni Ruzza, già Direttore Commerciale della Banca del Sud, nominato Vice Direttore Generale dal 1 luglio di quest’anno.
La Banca intende rafforzare la sua presenza sul territorio regionale, mantenendo e confermando il suo carattere mutualistico. Infatti mentre nelle Banche ordinarie il debitore è distinto dal creditore, nelle banche popolari queste due figure sono prevalentemente coincidenti. Il socio che ricorre al credito è comproprietario della Banca.
Per quanto riguarda il sistema delle Popolari nel 2015, tali banche hanno continuato ad erogare, seppure con una lieve flessione di soli 0,2 punti percentuali e malgrado le difficoltà oggettive, nuovi finanziamenti alle PMI per circa 29 miliardi di euro dedicando loro quasi il 45% dei nuovi prestiti alle imprese. Una conferma che, gli Istituti Popolari concentrano, prevalentemente, la propria attenzione nei confronti della clientela composta da imprese piccole e medie. Per quanto riguarda i depositi, il 2015 ha registrato un leggero calo della quota di mercato di 0,4 punti percentuali.
La Banca Popolare Vesuviana nel 2015, in particolare, ha visto crescere i propri aggregati in misura superiore rispetto alla media del sistema.
Per quanto riguarda il 2016, secondo il Fondo Monetario Internazionale, i consumi privati dovrebbero aumentare dell’1,4%. Gli investimenti fissi lordi del 2% così come la produzione industriale.
In questo scenario di consolidamento ulteriore e di miglioramento delle aspettative economiche, la previsione del sistema bancario è di un ritorno su variazioni positive delle principali voci patrimoniali dell’attivo e del passivo. La provvista dovrebbe tornare a cresceredell’1,2% mentre gli impieghi vivi dovrebbero aumentare del 2,5%.
Sul versante del conto economico sono previsti segnali di miglioramento per quanto riguarda i margini, con quello d’interesse in crescita dell’1,4% per il sistema e del 2,3% per le popolari, e con un margine d’intermediazione in aumento nell’ordine del 3,4% e del 4,7%. In considerazione di tali prospettive è prevedibile che la Banca Popolare Vesuviana possa, nell’anno in corso, acquisire nuove ed interessanti quote di mercato, tenuto anche conto dalle migliori aspettative economiche.
Umberto Dragonetti, Presidente Banca Popolare Vesuviana