Esclusiva- Bellinazzo: “La pecca del Napoli è la mancata diversificazione degli introiti. Stadio? Fondamentale per vincere”

Marco Bellinazzo, collega del Sole 24 ore, é intervenuto a Club Napoli All News sulle frequenze di Teleclubitalia: “Tralasciando gli aspetti puramente economici e soffermandoci su quelli emozionali, uno stadio per vincere un match può fare la differenza, basta constatare la spinta del San Paolo quando giocano gli azzurri, nonostante le precarie condizioni della struttura. Non a caso il peso dello Juventus Stadium è determinante per i bianconeri, anche all’andata contro la squadra di Benitez. I numeri di cui parlava Conte? Da tifoso, con l’adrenalina della gara, ho studiato i bilanci della Juve( dettagliati perché è una società quotata), e ho valutato gli investimenti nell’arco dei tre anni di Conte. La società bianconera ha fatto operazioni di acquisto per un totale di 250 milioni, a fronte dei quali ha avuto un totale di entrate pari a 100 milioni, c’è stato dunque un impegno finanziario di 150 milioni. I 25 milioni che citava Conte si riferiscono soltanto all’ultima stagione. Il Napoli (per cui non essendo quotato è difficile fare conti precisi) ha fatto investimenti per 150 milioni a fronte di entrare di 100 milioni se consideriamo solo le operazioni Lavezzi, Cavani, Quagliarella. Dunque il Napoli ha investito 50 milioni, la Juve 150, più del doppio. La stessa proporzione vale per il fatturato. La Juve ha un fatturato strutturale intorno ai 250 milioni, per strutturale intendo le entrate classiche di una società di calcio, come diritti tv e merchandising, senza le plusvalenze. Per il Napoli parliamo di 150 milioni, ancora la metà. Stesso discorso vale alcune per la rosa, la Juve spende il doppio del Napoli, includendo cartellino distribuito anno per anno ed ingaggio. In questo caso la Juve viaggia intorno ai 200 milioni, che è anche il tetto massimo. Per il Napoli 100 milioni, poi vedremo nel bilancio 2014. Le dichiarazioni di De Laurentiis sul fatturato dimostrano che il Napoli non può vincere? Il presidente ha messo luce su una questione oggettiva, il Napoli per crescere, per essere competitivo, ha bisogno di aumentare il fatturato di 40 milioni in campionato e di 80 in Europa. Il Napoli ha fatto bene in questi anni dal punto di vista dei bilanci utili, la pecca a mio avviso è stata quella di non riuscire ad aumentare i ricavi, diversificando le attività, mi riferisco allo stadio, al merchandising, al centro sportivo, nonostante la Campania sia terra fertile di talenti, paragonabile solo al Sud America. Il Napoli dovrebbe fare da rifermento a tutte le realtà giovani locali, ma se guardiamo le condizioni in cui opera il settore giovanile, c’è tanto da recuperare rispetto alle migliori realtà europee. Esportare giocatori dal settore giovanile è un ottimo fattore di crescita economica per una società, anche dal punto di vista degli sponsor. Nella prima decade questo è mancato, nella seconda ci sono le basi per investire.

Quanto può spendere il Napoli per la ristrutturazione dello stadio e cosa è più conveniente, riqualificare o ricostruire ex novo? Meglio la ristrutturazione profonda dello stadio, a patto che si accompagni alla ristrutturazione del quartiere di Fuorigrotta, utilizzando la Mostra d’Oltremare e altre strutture nelle vicinanze, si può creare un’area ricettiva per ospitare le famiglie e per creare un centro di intrattenimento con ad esempio ristoranti ed altre strutture ricreative per far rinascere l’area di Fuorigrotta e creare opportunità di lavoro. Il Napoli per queste operazioni ha in bilancio circa 50 milioni, potrebbe usufruire del contributo di privati che sono favoriti dall’Ente di Stabilità. Con una sinergia si potrebbe creare una rivoluzione urbanistica nell’area di Fuorigrotta, che solo un imprenditore illuminato come De Laurentiis può guidare. Ci vogliono ovviamente i permessi, ma è un’occasione storica. Io con i soldi di Cavani avrei investito sullo stadio. Bisogna aumentare il fatturato, altrimenti se per una stagione non si va in Champions ci potrebbe navigare in cattive acque.”.

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