Marano, commissioni consiliari sbilanciate: scoppia il caso dopo i recenti cambiamenti in Consiglio.

Archiviato il passaggio in maggioranza dell’ex Idv Marco Tagliaferri (il suo cambio di schieramento era nell’aria già da alcune settimane), è già tempo di pensare alla rimodulazione di alcune commissioni consiliari, proprio alla luce dei recenti mutamenti avvenuti all’interno dell’assise cittadina. Una necessità strettamente legata alle funzioni di garanzia che, statuto e regolamenti, assicurano alle minoranze. Allo stato infatti, almeno in alcune commissioni, l’opposizione non è per nulla o scarsamente rappresentata. Da qui la necessità di arrivare a un azzeramento o rimodulazione degli organi di supporto al lavoro del civico consesso. Il primo problema sorge per la commissione elettorale, di cui fanno parte il sindaco Angelo Liccardo, i consiglieri Baiano (maggioranza), Di Marino (maggioranza) e Tagliaferri (maggioranza).

La legge. L’articolo 41 (comma 2) del decreto legislativo 267 del 18 agosto del 2000 sancisce che “il Consiglio comunale, nella sua prima seduta, elegge la commissione elettorale comunale presieduta dal sindaco e composta da tre consiglieri effettivi e tre supplenti, ed è obbligatoria la presenza della minoranza”.
Squilibri numerici. Ma non finisce qui. Ulteriori problematiche si rilevano, per un evidente squilibrio numerico, nella commissione alle Politiche sociali, oggi composta dai consiglieri Astarita (maggioranza), Sansone (maggioranza), Del Fiore (maggioranza), Tagliaferri (maggioranza) e Garofalo (minoranza). Stessa musica per la commissione Bilancio, di cui fanno parte i consiglieri Baiano (maggioranza), Ricciardiello (maggioranza), Tagliaferri (maggioranza), De Biase (maggioranza) e Sorrentino (minoranza). Qualche anomalia potrebbe essere ravvisata in futuro, ma solo se saranno ufficializzati ulteriori passaggi in maggioranza, anche nella commissione per i Lavori pubblici, che annovera tra le proprie fila i consiglieri Alfiero (maggioranza), Pellecchia (maggioranza), Migliaccio (?), Palladino (minoranza) e Abbatiello (minoranza).

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