Napoli. Ha solo 8 anni ed è già membro di una babygang. E’ finito anche lui in mezzo ad altri minorenni, identificati dalla Polizia Municipale, accusati di aver picchiato a sangue un 15enne a piazza Cavour. Per i ragazzini è scattata immediatamente la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, per lesioni personali e minacce con l’aggravante di futili motivi e di odio razziale. Il leader del gruppo ha, invece, 17 anni ed è napoletano. Tutti provengono da contesti disagiati e abitano tra i vicoli dei Vergini e del Rione Sanità, nelle vicinanze di piazza Cavour.
Si tratta di una baby gang, formatasi in una zona dove la presenza di cittadini rom, che si inseriscono nei vari contesti microcriminali partenopei e che agiscono seguendo lo schema della malavita è sempre più massiccia. L’episodio di cui i cinque ragazzini sono accusati risale allo scorso sabato sera, quando due minorenni ucraini, sono stati affrontati in piazza Cavour da un gruppo formato da una decina di coetanei.
La “colpa” sarebbe dei ragazzi, degli stranieri che hanno osato passeggiare in un posto dove, secondo i membri del baby clan, “possono camminare solo i napoletani ed i rumeni” . Un pretesto, una banale scusa per attaccare briga e dare il via all’aggressione. Uno dei due ragazzi accerchiati era riuscito a scappare, mentre l’altro era stato assalito da calci e pugni. Un vero e proprio pestaggio, che si era concluso con ecchimosi, contusioni ed una frattura alla mano. L’aggressione poteva avere riscontri ancora più gravi se non fosse intervenuta una pattuglia della Polizia Municipale, che in quel momento stava perlustrando l’area nell’ambito dei servizi predisposti per la movida.
Gli agenti erano subito intervenuti causando un fuggi fuggi generale. Grazie alla testimonianza della vittima e del suo amico e al racconto di alcuni passanti è stata ricostruita la dinamica del paesaggio, mentre le immagini registrate dalle telecamenre di sorveglianza installate sulla strada hanno fornito ulteriori elementi, utili per risalire all’identità dei ragazzini responsabili.
Nella prima fase era evidente che quella gang fosse composta da giovanissimi residenti delle aree vicine. Cinque di quel gruppo, compresi quelli che si accanivano particolarmente sul 15enne, sono stati riconosciuti più tardi, durante gli appostamenti a piazza Cavour. Sono stati riconosciuti, fermati, denunciati ed, infine, affidati ai genitori. Nei prossimi giorni, però, partirà la segnalazione dei Servizi Sociali.
Tra i cinque giovani due erano napoletani e tre rumeni, oltre al bambino di 8 anni c’è anche una ragazzina di 15 anni. Secondo le indagini dell’Unità Tutela Minori, la baby gang si muoveva secondo un’organizzazione ben precisa e che cercava di copiare quelle realtà a cui volevano ispirarsi, i ragazzi più grandi che facevano i leader, mentre i più piccoli erano gli “scagnozzi”. In questo clan di piazza Cavour l’organizzazione era ancora più estrema, infatti i leader erano i napoletani mentre gli stranieri erano i loro strumenti.