Calvizzano. L’improvvisa morte della quarantottenne Titti Di Somma, professoressa all’Istituto Polo di Calvizzano, ha sconvolto il paese. Lottava da alcuni anni contro un terribile male che l’aveva colpita. Era docente di musica, ma anche un’esperta musicista.
“Era brava nella didattica della musica – afferma commossa la preside dell’Istituto Polo Armida Scarpa – ma anche una bravissima docente di sostegno. Aveva gran cura dei ragazzi che le venivano affidati. La sua morte è una grave perdita per la scuola”.
Il giorno dei funerali, che si sono svolti nel pomeriggio del 15 settembre, la chiesa di San Giacomo Apostolo era gremita di gente commossa. Oltre a familiari e parenti, c’erano i suoi alunni, i suoi amici, tanti colleghi e colleghe della scuola dove Titti insegnava. Lette tre lettere: una di un suo amico di liceo, un’altra di una sua collega, mentre il marito ha letto la lettera che Titti aveva lasciato poco prima di morire.
“Quando ascoltiamo la buona musica – ha detto il parroco don Ciro durante l’omelia – il nostro spirito si eleva, mentre si disturba quando sentiamo qualche nota stonata. Nella musica il vero linguaggio è l’armonia, il rispetto. E Titti, da musicista, amava mettere insieme le cose, amava mettere insieme anche le persone. Lei ha smesso di suonare le note del suo pianoforte per farle risuonare nelle nostre coscienze, una musica bella che eleva lo spirito”.
Di Domenico Rosiello