“E’ la camorra che ha creato questo fenomeno (le “stese” n.d.r.) e ne ha approfittato. I Licciardi, i Moccia, i Contini, i Mallardo, solo per fare alcuni nomi: sono loro le cosche più influenti d’Italia. Hanno soldi che, se volessero, a questi ragazzini li farebbero sparire nell’acido in 24 ore e invece non lo fanno”. Queste le parole dell’ex boss pentito Giuseppe Misso, in una lunga intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno. Il boss parla di sé e di quello che sta accadendo in città. Le “stese” sarebbero state ideate, secondo il collaboratore di giustizia, per distrarre le forze dell’ordine dai veri affari, ovvero gli stupefacenti.
Ai ragazzini dice di non drogarsi e di lasciare la strada della criminalità organizzata che porta solo a distruzione e alla morte. Una lunga storia criminale la sua cominciata a 14 anni. Da rapinatore e boss famoso. Ma lui non ama definirsi tale, solo un fuorilegge. Ma “‘o nasone” per anni ed anni ha dominato la Sanità ed è uno dei maggiori protagonisti della storia criminale partenopea. Dice, inoltre, di aver raccontato tutta la verità ma di non essere un pentito ma un “ravveduto”.