Salerno. Un gioco finito in tragedia: ecco la spiegazione più tenuta in considerazione dagli inquirenti per spiegare la vicenda di ieri sera intorno alle 20, quando un 20enne è morto folgorato nel tratto finale del Lungoirno. A. M. C. , le iniziali del giovane, è stato folgorato nella centrale elettrica della stazione ferroviaria. Il ragazzo era, inoltre, di origini bielorusse ma era stato adottato da una famiglia salernitana.
Secondo una prima ricostruzione ipotizzata dagli agenti della polfer, la vittima avrebbe scavalcato il muro con recinzione, mentre stava giocando con un amico, anche lui bielorusso. Sarebbe stato quest ultimo a chiamare i soccorsi. Sul posto, infatti, sono subito intervenuti i soccorsi della Croce Bianca ed i vigili del fuoco. Nonostante l’intervento repentino dei soccorsi, però, per il ragazzo non c’è stato nulla da fare: i moduli dell’alta tensione non gli hanno lasciato scampo.
Proprio la presenza dell’alta tensione, infatti, ha impedito agli agenti di rimuovere subito il corpo del ragazzo: è stato necessario attendere l’arrivo di alcuni operai dell’Enel e dei tecnici ferroviari, che hanno permesso la rimozione del corpo in sicurezza.
Solo in un secondo momento il medico legale ha potuto effettuare l’esame esterno del corpo. La salma è stata posta sotto sequestro attendendo il responso dell’autorità giudiziaria, che dovrà decidere se è necessaria l’autopsia per ricavare particolari utili alle indagini o se si potrà consentire ai familiari di tenere subito i funerali.
L’amico del giovane è sotto shock a causa dell’accaduto e sarà riascoltato in mattinata affinchè riesca a dare qualche particolarità in puù riguardo l’accaduto. Anche la madre della vittima è disperata per la tragedia, mentre il sindaco Vincenzo Napoli e l’assessore all’Urbanistica Domenico Di Maio si presentano sul luogo dell’incidente, come gesto di cordoglio.
Inoltre, secondo i primi accertamenti, i ragazzi stavano impugnando delle pistole giocattolo sparando inoffensivi proiettili in plastica. Sul posto ne sono stati rinvenuti alcuni, su indicazione dello stesso giovane che era con A. M. C. . Appare verosimile, duque, che ci sia stato un inseguimento e che il 20enne abbia tentato di scavalcare il muro per ripararsi dai colpi dell’amico, atto risultato fatale.