Una sconfitta figlia di errori e poca lucidità. Giornata storta? Forse si, ma…

L’editoriale di Francesco Molaro

Sicuramente sarà stata una giornata storta ma perdere così non ci conforta. L’Atalanta sfrutta un rimpallo, il Napoli non trova soluzioni alternative. Tanta sfortuna, troppa, ma anche tanti errori. Nel primo tempo il Napoli perde 29 palloni, un dato che ci deve far riflettere. Diciamo anche che se non ci fosse stata lo sfortunato assist per Petagna e un super Berisha poteva essere una partita completamente diversa. Il problema resta che il bel gioco spesso non paga mentre basta una giocata sporca per trovare il gol e glia versarsi troppo spesso lo fanno. Sarri sceglie Milik, Zielinski e Insigne ma non crediamo sia un problema di formazione, ma di intensità, di giocate in campo che anche in situazioni facili diventano difficili. L’Atalanta si chiude, sfrutta l’unica palla giocabile e approfitta degli errori del Napoli: una pacchia!

La ripresa è strana, brutta, senza idee e anche quando entra Gabbiadini giocando in coppia con Milik succede troppo poco. Il Napoli anche nel secondo tempo perde troppe palle, in totale più di 60. È questo il dato più significativo che ci lascia capire che quando il Napoli non è al 100 per 100 non riesce ad imprimere la propria superiorità. Sarri ci prova anche con Giaccherini in campo, spostando Insigne prima, poi sostituendolo ma nulla cambia. Il gioco verso il centro non porta a nulla e regala giocate difensive faciliti bergamaschi che lottano indemoniati su tutti i palloni. Una sconfitta amara, che ci allontana dalla Juve e soprattutto rischia di minare la tranquillità dell’ambiente per 15 giorni, vista la sosta. Bisognerà tenere i nervi saldi e lavorare, lavorare tanto su possibili soluzioni alternative al gioco bello ma alle volte poco concreto del nostro amato Napoli.

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