Rendiconto di gestione 2013, arriva l’atteso parere dei revisori dei conti. L’organo di revisione, che nei mesi scorsi aveva bocciato il bilancio previsionale, “esprime parere favorevole limitatamente alle risultanze della gestione finanziaria, mentre riguardo al conto del patrimonio non si è grado di attestarne la completezza e l’attendibilità”. Un giudizio in chiaroscuro, insomma, che riportiamo integralmente.
Irregolarità non sanate, rilievi, considerazioni e proposte. “Nelle periodiche verifiche di cassa il Collegio riporta, sulla base di quanto esposto nei punti precedenti e sulla base delle verifiche di regolarità amministrativa e contabile effettuata durante l’esercizio, quanto segue: nelle periodiche verifiche di cassa il Collegio ha rilevato il continuo ricorso all’anticipazione di tesoreria, con aggravi di oneri finanziari, sebbene sui conti correnti postali risultavano giacenti cospicue somme non riversate sul conto di tesoreria. Il collegio ha ravvisato scarsa capacità di remunerazione dei beni patrimoniali disponibili messi a reddito in ordine principalmente all’attività di incasso, così come per le entrate proprie ha rilevato un ridotto indice di riscossione. Il collegio deve rilevare il persistere dell’assenza di un formalizzato ed efficiente controllo interno, sebbene istituito già dall’anno 2012. Il collegio, con riferimento in corso presso la Corte dei conti, scaturito a seguito della verifica amministrativo-contabile eseguita dal Mef nell’anno 2009, nel prendere atto di tutte le osservazioni in esso riportate. Al riguardo il collegio evidenzia che la spesa per il personale degli anni successivi dovranno essere rideterminate in maniera corretta, al fine di verificare l’esatta applicazione delle concorrenti applicazioni disposte dalla legge 122/2010 e dal d.lgs 165/2001. Il collegio ritiene che nel corso delle verifiche effettuate siano state rilevate le risultanze della gestione finanziaria ed in particolare il rispetto delle regole e dei principi per l’accertamento e per gli impegni, l’esigibilità dei crediti, la salvaguardia degli equilibri finanziari, anche prospettici, nonché i debiti fuori bilancio riconosciuti dall’Ente. Inoltre, dai dati riscontrati l’ente sembra rispettare gli obiettivi di finanza pubblica in merito al patto di stabilità, al contenimento spesa personale e al contenimento dell’indebitamento. Risulta rispettata l’attendibilità dei risultati economici generali e di dettaglio con riferimento al rispetto della competenza economica, completa e corretta rilevazione dei componenti economici positivi e negativi, scritture contabili o carte di lavoro a supporto dei dati rilevati. In merito all’attendibilità dei valori patrimoniali, il Collegio non è stato in grado di verificare il rispetto dei principi contabili per la valutazione e la classificazione, nonché la conciliazione dei valori con gli inventari, in quanto questi ultimi non corrisposti. Inoltre il Collegio ritiene che l’origine del disavanzo accertato risiede esclusivamente nell’attività di riaccertamento dei residui attivi e passivi, effettuata solo nell’esercizio finanziario 2013, per la quale non è stata fornita alcuna specifica indicazione circa le ragioni del mantenimento o dello stralcio limitandosi il dirigente dell’Aef a generiche motivazioni “per dubbia esigibilità….minori entrate”. Il collegio, dal confronto con i dati riferiti al riaccertamento dei residui anni 2012 e 2013, ribadisce la necessità di motivare opportunamente i criteri adottati per la determinazione del risultato dei singoli riaccertamenti, stante l’elevato divario tra i dati posto a confronto. L’ordine di revisione rileva, inoltre, che sebbene richiesto, l’ente non ha fornito indicazioni tali da consentire la verifica della conservazione dei residui passivi dei titoli I II, costituiti nell’esercizio precedente nell’anno 2009 e, pertanto, manifesta tutte le sue perplessità, nella conservazione di tali importi. Analoga perplessità viene espressa anche per i residui attivi ante 2009 che rappresentano circa il 13 per cento dei residui conservati a seguito del riaccertamento su un arco temporale di circa 5 anni. Il collegio rileva che l’ente non ha fornito indicazioni circa le modalità di ripianamento del disavanzo che compromette gli equilibri assicurato nel bilancio di previsione triennale. In tal senso, il collegio segnala all’ente di monitorare costantemente l’andamento della gestione amministrativa, al fine di perseguire gli obiettivi di salvaguardia degli equilibri, stante il realizzato disavanzo e le eventuali e necessarie iniziative da assumersi.
Conclusioni. Tenuto conto di quanto quivi esposto, rilevato e proposto in merito la necessità di maggiori indicazioni circa i criteri adottati per il riaccertamento dei residui attivi e passivi, nonché sulla modalità di ripianamento del risultato di amministrazione, salvaguardando gli equilibri si attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione e si esprime parere favorevole per l’approvazione del rendiconto del 2013 limitatamente al risultato della gestione finanziaria, con gli inviti e le riserve sopra espresse. Mente riguardo al conto del patrimonio non si è in grado di attestarne la completezza e l’attendibilità.