Marano. Dura mazzata al clan Polverino di Marano. Come riporta Cronache di Napoli, tutti i 27 affiliati nel processo d’appello che li vede imputati per traffico di sostanze stupefacenti dalla Spagna sono stati condannati. Quasi tutti hanno chiesto e ottenuto il riconoscimento della continuazione con una precedente sentenza che li vedeva già condannati per lo stesso reato. I restanti hanno rinunciato all’appello ottenendo una riduzione di pena.
Le condanne per traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver agito in nome e per conto del clan, sono state emanate nei confronti di coloro che avevano scelto il rito abbreviato al processo partito dall’inchiesta che il 4 giugno del 2013 portò ad una maxi retata dove finirono in manette oltre 100 persone legate al clan maranese.
La pena più pesante per il capoclan, Giuseppe Polverino. Il boss è stato condannato in primo grado alla pena di 13 anni e 10 mesi, ha rimediato, in continuazione dell’altra sentenza, 24 anni e 8 anni di detenzione. Ben più della pena massima di 20 anni di carcere che, secondo gli avvocati difensori, avrebbe dovuto ricevere trattandosi di due processi con rito abbreviato. Motivo, questo, per cui la difesa impugnerà la sentenza in Cassazione.
Confermata la condanna a 9 anni e 4 mesi per Alessandro Brunitto. Biagio Cante rimedia 13 anni. Luigi Carandante Tartaglia incassa 14 anni e 6 mesi in continuazione. 24 anni in continuazione per Sabatino Cerullo, 11 per Guglielmo Cirillo, 5 per Marco D’Affronto, 9 anni e 8 mesi per Fabio D’Agostino, 22 anni in continuazione per Raffaele D’Alterio, 15 per Luigi De Cristofaro, 9 anni e 8 mesi per il collaboratore di giustizia Biagio Di Lanno, 11 anni e 4 mesi per Giuseppe Di Maro, 17 anni in continuazione per Andrea Gagliardi, 9 anni e 8 mesi per Antonio Granata, 6 anni per Castrese Ippolito, 16 anni in continuazione per Francesco Marino, 11 anni per Carmine Marra, 6 anni per il collaboratore di giustizia Roberto Perone, 10 anni e 8 mesi per Giorgio Polverino, 10 anni per Strato Preziuso, 5 anni per Giuseppe Ruggiero, 5 anni e 8 mesi per Sergio Scaccia, 6 anni per Raffaele Setale, 10 anni e 8 mesi per Francesco Simeoli, 10 anni e 8 mesi per Luigi Simeoli, 8 anni per Gaetano Tufo e 21 in continuazione per Stefano Verde.
Foto: Cronache di Napoli