Le immagini del duomo di Norcia hanno sconvolto un po’ tutti e ha fatto rivivere i timori e le paure di chi ha vissuto il terremoto dell’Irpinia negli anni ’80. Dalle diverse esperienze tragiche che hanno accompagnato Italia, e la stessa Campania le diverse istituzioni hanno cercato di prevenire eventi catastrofici e di emergenza imminente o preannunciata attraverso una serie di piani prodotti dalla Protezione Civile e poi applicati alle regioni, alle provincie ed infine ai comuni.
Giugliano è uno di quei comuni che non possiede, anzi più precisamente, non ha aggiornato dal 2011 il piano di emergenza con le modifiche della legge 100/2012, che introduce importanti novità che nel piano di emergenza comunale del 2011 della giunta Pianese mancano, oltre ad essere un piano piuttosto superficiale e insufficiente a poter affrontare eventi catastrofici.
Di certo ciò che è mancato in queste ore e deve essere assolutamente fatto è la costituzione di una unità di crisi che possa censire una serie di strutture a rischio e possa assicurarsi sulla staticità degli edifici con aggiornamenti periodici; individuare effettivamente luoghi e spazi sulla base di analisi della vulnerabilità aree di emergenza, classificabili in tre tipologie:
AREE DI ATTESA, nelle quali accogliere la popolazione prima dell’evento o nell’immediato post-evento;
AREE DI ACCOGLIENZA O DI RICOVERO, nelle quali installare i primi insediamenti abitativi o le strutture per l’accoglienza della popolazione colpita;
AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORRITORI E RISORSE, nelle quali convogliare i soccorritori, le risorse ed i mezzi necessari al soccorso della popolazione.
Proprio per evitare impreparazione e le inadeguatezze degli anni’80, chiediamo al sindaco Poziello che si attivi al più presto per aggiornare il piano d’emergenza comunale, e lo faccia al più presto.