Come fare gli auguri a Papa Francesco? Papa Francesco compie domani, 17 dicembre, 80 anni. Un’età bellissima per chi, come lui, la trascorre tra viaggi e celebrazioni religiose. Nonostante però il suo compleanno sia domani, è stato già sommerso da decine di messaggi di auguri, proprio a ridosso del Natale.
Come fargli gli auguri? Dove potrà leggerli il Papa? Il Vaticano ha aperto alcune mail ufficiali dove inviare le proprie frasi. Sono account mail in varie lingue (come l’italiano, lo spagnolo, l’inglese, il francese e persino il latino), a cui i fedeli possono inviare i loro personali auguri. Ecco alcuni degli indirizzi mail attraverso i quali fare gli auguri a Francesco:
- [email protected],
- [email protected],
- [email protected],
- [email protected].
- [email protected] (Tedesco);
- [email protected] (Polacco).
Non avremo la certezza che leggerà tutti i messaggi, ma sicuramente darà una sbirciata. E non è escluso che risponda anche a qualche fortunato fedele.
Auguri su Twitter. Per gli amanti di Twitter, invece, è possibile utilizzare l’hashtag #Pontifex80, creato appunto dalla segreteria del Vaticano.
Nonostante la grande mobilitazione dei fedeli per la sua ottantesima candelina, per lui sarà invece una giornata “normale”, come le altre, fitta di impegni, incontri, udienze. E sempre sabato, anche se non è prevista la presenza del Pontefice, si terrà in Vaticano il concerto di beneficenza con Claudio Baglioni. Già raccolti 500mila euro per sostenere l’ospedale di Bangui, in Centrafrica, e costruire un oratorio a Norcia, colpita dal terremoto che ha devastato il Centro Italia.
Frasi di auguri a Papa Francesco. Quali frasi scrivere per il compleanno del Pontefice Mario Bergoglio? I suggerimenti sarebbero sbagliati. Tocca a voi armarvi di fantasia e sincerità per esprimere il vostro augurio e la vostra devozione al Papa. Date voce alle vostre emozioni e alla vostra fede.
Frasi di Papa Francesco sul Natale. Francesco è molto apprezzato anche per i messaggi sul Natale. Ve ne proponiamo alcuni tratti dall’omelia del 24 dicembre scorso, che potete usare anche per voi e i vostri cari.
- In questa notte risplende una «grande luce» (Is 9,1); su tutti noi rifulge la luce della nascita di Gesù. Quanto sono vere e attuali le parole del profeta Isaia che abbiamo ascoltato: «Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia» (9,2)!
- Oggi il Figlio di Dio è nato: tutto cambia. Il Salvatore del mondo viene a farsi partecipe della nostra natura umana, non siamo più soli e abbandonati.
- La Vergine ci offre il suo Figlio come principio di vita nuova. La luce vera viene a rischiarare la nostra esistenza, spesso rinchiusa nell’ombra del peccato.
- Oggi scopriamo nuovamente chi siamo! In questa notte ci viene reso manifesto il cammino da percorrere per raggiungere la meta. Ora, deve cessare ogni paura e spavento, perché la luce ci indica la strada verso Betlemme.
- Non possiamo rimanere inerti. Non ci è lecito restare fermi. Dobbiamo andare a vedere il nostro Salvatore deposto in una mangiatoia. Ecco il motivo della gioia e della letizia: questo Bambino è «nato per noi», è «dato a noi», come annuncia Isaia (cfr 9,5).
- Quando, dunque, sentiamo parlare della nascita di Cristo, restiamo in silenzio e lasciamo che sia quel Bambino a parlare; imprimiamo nel nostro cuore le sue parole senza distogliere lo sguardo dal suo volto. Se lo prendiamo tra le nostre braccia e ci lasciamo abbracciare da Lui, ci porterà la pace del cuore che non avrà mai fine.
Pontificato breve? Si è diffusa la cattiva voce che dopo l’ottantesimo compleanno, Papa Francesco durerà poco e che il suo pontificato sarà breve. Leggende metropolitane, profezie di vecchio stampo interpretate male. Per fortuna il Papa sta bene e non possiamo che augurargli altri compleanni.
Non rinunciare mai alla felicità. A Papa Francesco, lo scorso anno, è stato attribuito il discorso dal titolo “Non rinunciare mai alla felicità” che, per quanto profondo e verosimilmente attribuibile a un pontefice, non appartiene a lui.
Puoi aver difetti, essere ansioso e vivere qualche volta irritato, ma non dimenticate che la tua vita è la più grande azienda al mondo. Solo tu puoi impedirle che vada in declino. In molti ti apprezzano, ti ammirano e ti amano. Mi piacerebbe che ricordassi che essere felice, non è avere un cielo senza tempeste, una strada senza incidenti stradali, lavoro senza fatica, relazioni senza delusioni.
Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza sul palcoscenico della paura, amore nei disaccordi. Essere felici non è solo apprezzare il sorriso, ma anche riflettere sulla tristezza. Non è solo celebrare i successi, ma apprendere lezioni dai fallimenti. Non è solo sentirsi allegri con gli applausi, ma essere allegri nell’anonimato. Essere felici è riconoscere che vale la pena vivere la vita, nonostante tutte le sfide, incomprensioni e periodi di crisi. Essere felici non è una fatalità del destino, ma una conquista per coloro che sono in grado viaggiare dentro il proprio essere. Essere felici è smettere di sentirsi vittima dei problemi e diventare attore della propria storia. È attraversare deserti fuori di sé, ma essere in grado di trovare un’oasi nei recessi della nostra anima. È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita. Essere felici non è avere paura dei propri sentimenti. È saper parlare di sé.
È aver coraggio per ascoltare un “No”. È sentirsi sicuri nel ricevere una critica, anche se ingiusta. È baciare i figli, coccolare i genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci feriscono. Essere felici è lasciar vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice. È aver la maturità per poter dire: “Mi sono sbagliato”. È avere il coraggio di dire: “Perdonami”. È avere la sensibilità per esprimere: “Ho bisogno di te”. È avere la capacità di dire: “Ti amo”. Che la tua vita diventi un giardino di opportunità per essere felice. Che nelle tue primavere sii amante della gioia. Che nei tuoi inverni sii amico della saggezza. E che quando sbagli strada, inizi tutto daccapo. Poiché così sarai più appassionato per la vita. E scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta. Ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza. Utilizzare le perdite per affinare la pazienza. Utilizzare gli errori per scolpire la serenità. Utilizzare il dolore per lapidare il piacere. Utilizzare gli ostacoli per aprire le finestre dell’intelligenza. Non mollare mai, non rinunciare mai alle persone che ami. Non rinunciare mai alla felicità, poiché la vita è uno spettacolo incredibile!