Camorra, ecco come è stato catturato il boss ergastolano. “Dopo l’evasione il clan si stava riorganizzando”

E’ finita oggi la fuga del boss ergastolano Felice D’Ausilio. Il capoclan dell’area flegrea era evaso lo scorso maggio da un carcere della Sardegna grazie ad un permesso premio. Aveva preso in affitto un appartamento a Marano e con lui c’era una donna, una 50enne di Qualiano, che si occupava di tutte le faccende domestiche. Ha provato una incredibile fuga lanciandosi dalla finestra, risalendo poi un scarpata tra le erbacce. Il dispositivo dei militari dell’Arma era però ben piazzato, un elicottero sorvegliava l’operazione dell’alto e “Feliciello” (figlio del boss Domenico detto Mimì ‘o sfregiato, anche lui in cella per scontare un ergastolo) è stato bloccato.

In questi ultimi mesi, – si apprende da fonti investigative – grazie alla presenza sul territorio di Felice D’Ausilio, l’organizzazione camorristica denominata clan D’Ausilio, operante nelle zone di Bagnoli, Cavalleggeri e Agnano si stava riorganizzando per riprendere il controllo delle attività illecite nella zona flegrea, in particolare attraverso l’imposizione del racket a diversi commercianti. La situazione era infatti tesa e si sono registrati anche diversi fatti di sangue.

Tanto è emerso nel corso di un’indagine che ha già portato alla esecuzione di 4 fermi per estorsione eseguiti sempre dai carabinieri della sezione catturandi nel mese di Settembre, nei confronti di esponenti della medesima organizzazione camorristica, tra i quali vi era anche Antonio D’Ausilio, il fratello dell’evaso che oggi grazie al lavoro dei carabinieri è ritornato in cella per scontare l’ergastolo dopo alcuni mesi di latitanza.

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