Marano, fuga dei dirigenti: resta solo l’”immortale” Luigi De Biase

Vanno via Claudia Gargiulo e Paola Cerotto, rispettivamente dirigente del Servizio economico finanziario e responsabile del Settore Urbanistica. Entrambe hanno vinto il concorso di dirigente a tempo determinato al Comune di Napoli, ove resteranno per tutto il mandato del sindaco Luigi De Magistris. A fine consiliatura rientreranno? Anche il capitano Maria Silvia De Luca, ex comandante della Polizia municipale maranese, sarà lontano da Marano per tre giorni a settimana, essendo stata nominata a “scavalco” responsabile della Polizia municipale di un Comune in provincia di Salerno. Insomma, resta al suo posto solo Luigi De Biase, dirigente storico del Comune.
Fu assunto al Comune di Marano il 3 febbraio 1988 con la qualifica di ufficiale amministrativo. Grazie alle sue capacità professionali è riuscito a far carriera fino a diventare dirigente a tempo indeterminato. Nel ‘91 vinse il concorso esterno a vice segretario, gestito dalla triade commissariale (Malvano- Basilone- Canale), chiamata a governare la città in seguito al primo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni malavitose. Dal 2004  al 2010 ha ricoperto il ruolo di dirigente a tempo determinato, poi quello di dirigente a tempo indeterminato.
In molti lo vedrebbero bene nella veste di sindaco di Marano sia per le sue competenze amministrative e comunicative (ha sempre avuto un ottimo rapporto con la stampa) che per le sue capacità diplomatiche di democristiano nostalgico, come lui stesso si definì in una delle tante interviste concesse al periodico l’attesa. Per candidarsi, però, dovrebbe pure lui andar via da Marano: ha cercato di farlo in più occasioni, producendo diverse domande presso enti più prestigiosi senza mai riuscirci

“Migliorare professionalmente – dichiarò De Biase a Teleclubitalia, diversi mesi fa – ritengo possa rientrare nelle legittime aspirazioni di qualsiasi professionista, specie in chi come me ha dovuto lottare e superare contrasti più disparati per raggiungere posizioni di vertice e di prestigio. Sono iscritto sia nell’elenco regionale degli idonei all’incarico di direttore generale di aziende sanitarie ed enti del servizio sanitario regionale, sia all’albo dei direttori generali per il turismo e il commercio. In entrambi gli elenchi figuro tra i primi sessanta. Certo, nella mia vita professionale non sono mancati incidenti di percorso, ma ne sono sempre uscito a testa alta. Ho subito due procedimenti disciplinari, entrambi archiviati; sono stato coinvolto in un procedimento, a mio avviso poco chiaro, davanti alla Corte dei Conti insieme ad altri amministratori per una richiesta di risarcimento danni complessivi di 580mila euro e assolto per improcedibilità, il che avvalora le mie parole (“poco chiaro”), perciò chi vuole intendere, intenda”.

Luigi De Biase conosce vita, morte, miracoli e “segreti” di sindaci e amministratori che si sono succeduti nell’ultimo trentennio. Per divergenze di vedute, ha litigato quasi con tutti i Primi cittadini degli ultimi vent’anni: con Angelo Liccardo ci fu uno scontro al calor bianco che stava addirittura degenerando al limite della colluttazione. Alla fine, sulla differenza di vedute di carattere amministrativo gestionale, ha avuto quasi sempre ragione lui, e si sono anche avverate le sue “profezie”.
Mimmo Rosiello

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