Napoli. Genny Cesarano, 17enne ucciso per errore al rione Sanità in una stesa di camorra: presi i presunti killer. Si tratta di Antonio Buono, Luigi Cutarelli, Ciro Perfetto e Mariano Torre. Sarebbero stati loro secondo la Procura di Napoli ad aver espulso i colpi di pistola nella “stesa” del 6 settembre del 2015 in Piazza San Vincenzo per agevolare il clan Lo Russo di Miano e segnatamente conseguire il controllo criminale del quartiere Sanità. Il ragazzino fu colpito così per errore nel scorribanda armata.
IL BOSS PENTITO. La svolta nelle indagini è arrivata dalle dichiarazioni dell’ex boss dei “Capitoni” Carlo Lo Russo, ora pentito, mandane ed organizzato dell’agguato. Lo Russo, già detenuto per l’omicidio di Izzi Pasquale commesso in Via Janfolla lo scorso 29 marzo, nel luglio scorso ha intrapreso la scelta di collaborare con la giustizia ed ha fatto luce su diversi omicidi che hanno contrassegnato i recenti scontri armati tra gruppi criminali rivali.
LA FAIDA CON “PIERINO”. In particolare ha ricostruito l’omicidio di Pierino Esposito, boss della Sanità, con il quale è entrato in contrasto all’indomani della sua scarcerazione nel luglio del 2015. Per tale omicidio è stata già emessa ed eseguita ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Cutarelli Luigi e Perfetto Ciro, componenti del suo gruppo di fuoco, oltre che nei confronti di De Stefano Rosario e De Musis Antonella. Motivo scatenante del delitto fu una delle ”stese”, organizzate da Pierino e dal suo gruppo di giovani nel territorio di Miano.
LA RISPOSTA ARMATA. Ed è proprio questa “stesa” il motivo che ha indotto il gruppo di fuoco di Carlo Lo Russo a dare una risposta immediata: un commando di morte composto da una pluralità di soggetti a bordo di quattro scooter di grossa cilindrata partì infatti da Miano, roccaforte del Clan Lo Russo, e raggiunse la piazza del quartiere Sanità alla ricerca di Pierino e dei suoi uomini. In una piazza, alle 4 di notte, vi era un gruppo di ragazzi che stazionavano nei pressi della Chiesa vicino alle panchine. Tra questi c’era anche Genny. Oggi è arrivata quindi la giustizia per la vittima innocente.