E’ appena terminata la conferenza stampa di Maurizio Sarri, Callejon ed Albiol. Queste le principali dichiarazioni del tecnico azzurro e dei due calciatori spagnoli.
Callejon: “Per noi sarà una partita speciale, abbiamo trascorso tanti anni qui, vincendo tante partite e questa sfida è importante. Per noi, per la società, per la città, per i compagni. Sono 180′ in cui vogliamo fare il nostro gioco e metterli in difficoltà. Sarà difficile, sono i campioni d’Europa, ma arriviamo qui con la consapevolezza che siamo una grande squadra. Non abbiamo molta maturità nelle partite europee rispettoal Real, sono loro i favoriti, ma nonostante ciò abbiamo fiducia nelle nostre potenzialità. Non perdere sarebbe un buon risultato in vista del ritorno”.
Albiol: “Quella con il Real sarà una partita dura, loro hanno attaccanti pericolosi, ma daremo il massimo cercando di metterli in difficoltà. Dobbiamo far si che la gara di ritorno abbia un senso. La squadra sta crescendo stagione dopo stagione, per noi questa è una opportunità per dimostrare che siamo capaci di imporci anche in Europa. E’ importante avere la mentalità giusta, perché il Real ha giocatori fortissimi, non c’è solo Ronaldo da tenere d’occhio, ma chiunque può trovare la giocata. Noi non cambieremo sistema di gioco per affrontare il Real, la nostra mentalità è volta alla vittoria, anche se un pareggio non sarebbe un risultato negativo. Sicuramente i nostri giocatori sono molto giovani, ma non mancano di carattere, hanno gia giocato in stadi importanti e supereranno anche il Bernabeu”.
Sarri: “Contro il Real rischiamo in tutti i casi, dunque non faremo una partita difensiva o timorosa, sarebbe controproducente. Sarà meglio avere la faccia tosta di provare ad imporre il nostro gioco. Questo sarà un test per noi per capire a che punto siamo rispetto al livello delle grandi squadre d’Europa. Sarà bellissimo giocare al Bernabeu. Per quanto riguada la formazione non ho nessun dubbio, anzi non so se giocare con tre o quattro punte (ride n.d.r.). Farò giocare la formazione più offensiva possibile. Sulla riconquista del pallone dovremmo essere bravi nelle ripartenze e giocar subito palla in verticale. Per quanto riguarda la mia carriera, ho fatto la gavetta partendo dal basso. In certe categorie o cresci tanto o muori, un percorso del genere dovrebbe essere fatto da tutti. Il Real ha grandi campioni ed è anche giusto che il talento poi con un colpo decida una partita, altrimenti giocheremmo alla playstation. E’ giusto così, altrimenti non sarebbero esistiti Maradona, Platini ed altri. Giocatori così puoi limitarli, ma non di più. Non so se mi verranno i brividi ad entrare al Bernabeu, potrò dirtelo solo domani sera, l’unica cosa che so è che ho detto alla mia squadra di non essere timorosi. Spero di vedere Maradona per salutarlo, ma più che altro spero che incontri la squadra per dirgli due parole e motivarli”.