L’offerta cinematrografica Giuglianese è stata, negli anni, rappresentata da un grande vuoto. Gennaro Dama di Archivi Cinematografici ci racconta di come la sua associazione si sia impegnata a portare sul territorio un’offerta valida e di qualità e che consenta a tutti di avere finalmente una struttura che sia luogo di aggregazione e di incontro cittadino.
Parliamo di cinema, come nasce l’associazione “archivi cinematrografici”?
“Archivi Cinematografici” è un’associazione di Giugliano che nasce nel 1996 che si occupa di spettacoli in generale, e di cinema in particolare. Il nome si rifà alle due funzioni principali: una è la diffusione del messaggio cinematografico in tutte le sue forme, l’altra riguarda la conservazione di pellicole antiche. Per l’aspetto della realizzazione di eventi e rassegne abbiamo lavorato dal 1996 ad oggi sia nel territorio giuglianese, dove siamo nati e abbiamo lavorato per tantissimi anni, sia su tutto il territorio della provincia di Napoli, in particolar modo attraverso rassegne estive ed invernali.
La socialità del cinema: com’è il riscontro del pubblico giuglianese?
Il riscontro non è male, le persone sono contente che esista questo cinema. Lo scetticismo iniziale è stato ampio, ma chi lo ha superato si è fidelizzato. Le persone sentono di frequentare un vero cinema, piccolo ma efficiente. Qui ci sono professionisti che hanno fatto cinema per molti anni che si impegnano e gestiscono personalmente le attività della struttura e nell’amministrazione stessa. Il cinema viene gradito soprattutto dai bambini e dagli anziani. Anche altri pubblici stanno rispondendo bene, meno forse quello degli adolescenti. Ma il problema, qui, è di abitudine. Il ragionamento è quello di riuscire a fornire a bambini di 7-8 anni un servizio durante tutto l’anno cossicchè in un po’ di anni si sarà abituato a frequentare questi ambienti generando una comunità di ragazzi abituata all’utilizzo del cinema.
Perchè questo genere d’offerta languiva nel paese?
Quando noi abbiamo fatto cinema a Giugliano, la città ha vissuto due problematiche: la prima l’indifferenza e la mancanza di un senso d’appartenenza; la seconda riguarda un discorso di interessi “veloci”. Questi investimenti sono assegni che incassi dopo e questo non sempre piace al politicante.
Possiamo considerarla un’attività redditizia?
Se ci si rifà ad un discorso economicamente valido per un attività cinematografica, siamo limitati dalla mancanza di una seconda sala, per accontentare un maggior numero di utenti. Questa struttura non ci concede una serie di attività collaterali al cinema. Il nostro tentativo, però, è quello di “riseminare” la pratica del cinema all’interno delle abitudini dei cittadini con l’obiettivo di avere quella polivalenza di cui il cinema stesso ha bisogno. Se da un lato il bilancio non è male, dall’altro lato bisogna essere consapevoli che è seminare il nostro interesse.
Dove possono trovare i cittadini notizie sulla programmazione?
Il nostro punto di riferimento importante è la pagina di Facebook, in cui cerchiamo di mantenere un rapporto diretto, di interagire, dove le domande e le richieste sono benvenute e dove comunicare con il pubblico diventa piu semplice. Ovviamente siamo anche su siti ufficiali come cooming soon e, naturalmente, teleclubitalia ci aiuta molto con la diffusione della programmazione.
A cura di Angela Guarino