Sequestro ai beni di Antonio Iovine, “o’ ninno”. Case e capannoni per un valore di 2 milioni intestati a prestanome

Nelle prime ore della mattinata odierna, i Carabinieri del Reparto Operativo di Caserta coordinati dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nell’ambito di un’articolata indagine, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro nei confronti di dieci soggetti considerati intestatari fittizi di beni riconducibili ad Antonio Iovine detto “O’ Ninno”, esponente di vertice dell’omonima fazione della consorteria criminale dei Casalesi ed attualmente testimone di giustizia.

In particolare sono stati compiutamente identificati i dieci prestanomi che avevano intestati beni immobili e terreni dislocati tra le province di Caserta e Modena e riconducibili al citato Iovine.

Le dichiarazioni, e gli accertamenti ad esso conseguenti, hanno tracciato un quadro chiaro della situazione degli immobili che Iovine aveva messo da parte negli anni di latitanza e che costituiscono parte del proprio patrimonio esclusivamente personale;

E’ stato inoltre accertato che i fittizi proprietari non avevano palesemente disponibilità economiche tali da giustificare la proprietà dei cespiti;

Tra i beni oggetto delle indagini vi è anche una ditta, intestata ad uno degli indagati ma riconducibile di fatto al sodalizio camorristico, che aveva ottenuto in concessione un terreno da parte del comune di San Cipriano d’Aversa (CE) in area P.I.P. per edificarvi un capannone industriale poi non costruito.

Rilevante è poi la circostanza che uno degli intestatari fittizi, è la figlia del proprietario dell’abitazione in cui lo stesso Iovine fu catturato al termine della sua latitanza.

Il valore complessivo dei beni sequestrati (costituito da 4 ville di grandi dimensioni, 1 autorimessa, 1 appartamento e 2 terreni) è di circa 2 milioni di euro.

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