Teramo. E’ passato un anno e mezzo dalla morte di Giulia Sabatino, la 19enne di Tortoreto lanciatasi – si presuppone – da un cavalcavia lungo la A/14. La Procura di Teramo chiude definitivamente le indagini sul decesso della ragazza e lo fa con una richiesta di archiviazione del fascicolo per istigazione al suicidio, e quindi della posizione delle tre persone indagate, aperto all’indomani della sua morte. Un caso che ricorda molto quello di Tiziana Cantone, la 31enne di Mugnano morta suicida dopo uno scandalo hot che la vedeva protagonista.
Oltre al giallo della morte, ad aver insospettito gli inquirenti è stata proprio la presenza di alcune foto osè trovate sul cellulare della ragazza che però, secondo quanto emerso dalle indagini, non inciderebbero sulla morte della stessa. Proprio per questo motivo, non è emerso nessun elemento a carico dei tre uomini indagati, tanto da far ritenere alla Procura che non ci siano dubbi sul fatto che Giulia si sia suicidata.
La parola fine su questa storia potrà essere messa soltanto dal GIP. Sarà infatti lui a decidere se archiviare o meno il fascicolo. L’avvocato Antonio Di Gaspare, legale della famiglia Sabatino, annuncia fin da ora l’opposizione all’archiviazione. «La richiesta di archiviazione mi è stata notificata oggi. Faremo sicuramente opposizioni all’archiviazione – sottolinea il legale – Ci sono tante contraddizioni, tante cose che non sapevamo. E riteniamo che ci siano tutti gli elementi quanto meno per proseguire le indagini».
Il cadavere della ragazza venne trovato alle prime luci dell’alba il 1 settembre 2015 sotto un cavalcavia lungo la A/14. Giulia si sarebbe lanciata dallo stesso proprio nel giorno del suo diciannovesimo compleanno. Il suicidio però è un’ipotesi che la famiglia della ragazza non ha mai tenuto in considerazione.
Inizialmente la Procura iscrisse due persone nel registro degli indagati ovvero il 41enne che quella notte diede a Giulia un passaggio in motorino e il 25enne che, alla guida di una Panda Rossa, la accompagnò sul cavalcavia dopo aver avuto un rapporto sessuale con lei e infine un uomo già indagato per pedopornografia dalla Procura distrettuale dell’Aquila dopo che la Procura di Teramo aveva rinvenuto delle foto osè sul cellulare della ragazza. Foto che, secondo gli accertamenti, sarebbero partite proprio dal telefono dell’uomo. Questo è quanto si apprende da “il Mattino”.