Saranno gli iscritti a decidere se sostenere Amente oppure no. A Melito il partito democratico ha indetto una consultazione dei tesserati che domani dovranno rispondere a un quesito: “Alle imminenti elezioni amministrative il Pd deve correre da solo con un proprio candidato sindaco o in coalizione con Antonio Amente?”.
La scelta è stata presa di concerto con il commissario Andrea Cozzolino. L’ipotesi che i democratici sostengano Amente, loro storico oppositore, è sempre più insistente nelle ultime ore. Secondo indiscrezioni sarà questa infatti la posizione definitiva dei dem. L’idea della consultazione è nata perché pare che a Roma questa alleanza non sia ben vista e dunque il partito non avrebbe concesso il simbolo. Questa eventualità però non andrebbe giù ad alcuni esponenti del circolo che sarebbero pronti a candidarsi altrove. Per evitare ciò è stata formulato il quesito che sarà dunque sottoposto ai simpatizzanti del Pd.
Il sindaco sfiduciato Venanzio Carpentieri, contattato dalla nostra redazione, non ha risposto. L’ultima sua dichiarazione a riguardo è un post su Facebook dove escludeva qualsiasi accordo con Amente. Consiglieri e assessori uscenti del partito hanno invece posizioni diverse sul sostegno ad Amente. Marina Matropasqua è categorica: “Contraria a qualsiasi accordo con Amente. E’ una persona che politicamente non stimo sarebbe un controsenso sostenerlo – dice – Il partito ha scelto un metodo democratico per operare questa scelta e ci atterremo a quelle che sono le decisioni della maggioranza ma sarebbe complicato spiegare agli elettori questo dietrofront a 360 gradi nei confronti di un nostro storico avversario. Sarebbe stato più normale andare incontro a sconfitta da soli piuttosto che una vittoria facile con Amente”.
Non si esprime Angela Guarino che dice di non sapere se votare alla consultazione e nel caso non sa quale voto esprimerà. Alfredo Mariani invece crede che correre con Amente possa essere la soluzione per poter portare avanti i progetti intrapresi durante l’amministrazione Carpentieri. “Il partito più forte in termini elettorali potrebbe trovarsi a non incidere sul governo cittadino – spiega – Questa possibilità di poter continuare in parte con la nostra presenza quanto fatto con l’amministrazione Carpentieri ci ha spinto a porre il quesito agli iscritti”. Per Mariani Amente ha una coalizione fatta di civiche più che di centrodestra e questo consentirebbe al Pd di aggregarsi. “Sarà in ogni caso necessario un mea culpa di tutto il Partito democratico” conclude l’ex segretario dem.