Melito. “A voi, Massimo Carrano e Agostino Pentoriero, che siete tra gli ispiratori e gli esecutori del golpe che a febbraio scorso, per meschini interessi politici di parte, ha defenestrato l’Amministrazione comunale di Melito, non è consentito rivolgermi alcun appello pubblico né tanto meno un richiamo.” Arriva la replica dell’ex sindaco di Melito e segretario provinciale del Pd, Venanzio Carpentieri, dopo le accuse arrivate in seguito al mini-referendum interno che ha sancito l’appoggio ad Amente alla prossime amministrative.
“Meno che mai vi è consentito farlo sulla mia bacheca, – prosegue Carpentieri – che d’ora innanzi vi invito a non imbrattare con le vostre considerazioni, intrise di squallida ipocrisia politica. Il segretario provinciale del PD cui oggi vorreste rivolgervi non è forse lo stesso in carica a gennaio e a febbraio, quando avete prima tentato e poi consumato la vigliacca iniziativa che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale? Non è forse lo stesso nei cui riguardi il partito nazionale vi aveva invitato ad avere un comportamento improntato a correttezza politica? Non è lo stesso che, da sindaco, guidava l’Amministrazione di cui siete stati una delle palle al piede più pesanti, sotto tutti i punti di vista? A voi, che vi siete più volte vantati di essere stati fondatori del PD e che ne siete stati anche gli affondatori, prima di migrare verso altri lidi in cerca di spazi che nel Partito Democratico vi sarebbero stati giustamente negati, l’augurio che i cittadini melitesi vi consegnino definitivamente all’oblio.”
“Quanto al resto, – continua il segretario dem – e in particolare al rapporto tra il sottoscritto, il PD locale e Amente, non intendo avere con voi alcun confronto di merito. Confronto che, al contrario, avrò nel prosieguo con chi ritengo meritevole della mia considerazione, a partire dall’opinione pubblica melitese. Gli argomenti da affrontare in relazione alle imminenti elezioni comunali sono davvero tanti e riguardano tutti i protagonisti in campo… P.S.: siete pregati, infine, – conclude Carpentieri – di astenervi dal tentativo volgare di avvalorare le vostre tesi tirando strumentalmente in ballo componenti della mia famiglia che a tutte queste vicende sono estranei”.