Si intensificano i contatti e i colloqui tra le forze politiche e i comitati civici in vista delle amministrative di primavera. Dopo l’intervista all’ex sindaco Giovanni Porcelli e all’esponente di Forza Italia Biagio Chianese, tocca ora a Vincenzo Massarelli, candidato sindaco alle precedenti amministrative e tra i firmatari, in qualità di consigliere comunale, dell’atto di sfiducia che sancì la fine dell’esperienza targata Porcelli. Cinquantadue anni, avvocato, sposato e padre di tre figli, Massarelli potrebbe riprovare la scalata alla poltrona di primo cittadino, anche se che – come lui stesso ammette – “non sarò io a propormi. Resto tuttavia a disposizione della città, per un progetto importante, che marchi la discontinuità con il passato e con il contributo di persone perbene e valide che vogliono partecipare alla rifondazione della città”.
Un progetto ambizioso da costruire attorno a una personalità politica o un esponente della società civile?
“C’è qualcuno che propende per la candidatura di un esponente della cosiddetta società civile, ma io non sono di questo avviso. La politica non deve essere commissariata: a Mugnano ci sono le personalità giuste e in grado di svolgere al meglio il ruolo di sindaco. Il prossimo primo cittadino, dopo i disastri compiuti dalla giunta Porcelli, dovrà essere una figura autorevole, esperto dal punto di vista amministrativo, ma soprattutto senza alcun scheletro nell’armadio. La carta d’identità non deve far pendere la bilancia in favore di uno o di un altro. Quel che conta è la qualità. Bisogna ricostruire dalle macerie dell’amministrazione Porcelli. Di buono, di cose da salvare non ce ne sono: siamo all’anno zero”.
Come valuta le ipotesi, circolate negli ultimi mesi, di una possibile larga intesa in salsa mugnanese?
“Non amo i carrozzoni, le grandi ammucchiate in politica non portano a nulla di buono. Ci troveremo a dover affrontare questioni molto spinose, in primis quella della Munianum, con i suoi 3 milioni di debiti fuori bilancio e con i misteri del perché, ancora oggi, non si siano portate le carte in tribunale. Perché si continua a nicchiare? Come si è determinato questo enorme ammanco? Mi sembra strano, visto che a società, da quel che si sa, incassava i soldi per il mercato ittico, quelli per lo stadio, potendo inoltre fare leva sulle somme versate regolarmente dal Comune, che ha sempre fatto la sua parte per il pagamento dei dipendenti. Sono stupito anche dall’atteggiamento del commissario prefettizio, non capisco il perché non si provveda ad inoltrare tutto alla Procura e perché, sul fronte degli immobili sfitti, non si ci si muova con maggiore celerità e incisività”.
Capitolo nomi. Oltre al suo, sono circolati rumors su Pino Imperatore, sull’ex sindaco Maurizio Maturo, su qualche esponente dei comitati civici, ma anche su Daniele Palumbo e Luigi Sarnataro.
“Ripeto: il sindaco, almeno a mio avviso, dovrebbe essere un esponente politico. Quanto ai primi due nomi, tra l’altro, non credo siano realmente interessati a candidarsi. Ho qualche perplessità su Sarnataro, che potrebbe peccare di esperienza amministrativa”.
Future coalizioni?
“I colloqui sono appena iniziati. L’idea, almeno la mia, è quella di partire dallo schema classico del centrosinistra, Pd, Sel, Rifondazione, a cui aggiungere qualche civica e, naturalmente, gli attivisti dei comitati che, a quanto pare, si organizzeranno con un’apposita lista”.