Non è una svolta ma è un passaggio decisivo. Dopo 21 anni da quel tragico giorno arriva una novità importante nel caso di Angela Celentano, la bimba di 3 anni scomparsa sul monte Faito nell’agosto del 1996. In Messico è stata rintracciata e interrogata in queste ore dagli agenti dell’Interpol Celeste Ruiz.
In una mail partita dalla sua casella di posta e indirizzata alla famiglia della bimba nel 2010, dichiarò di essere Angela, di trovarsi ad Acapulco e di non volersi farsi trovare. A quanto pare però la Ruiz non sarebbe Angela Celentano. A sconfessare ogni legame tra le due persone il test del DNA che avrebbe escluso ogni possibile parentela.
Gli agenti dell’Interpol però vogliono vederci chiaro: perché Celeste Ruiz inviò quella mail? Cosa sapeva della scomparsa della bimba di 10 anni? Che legame c’è tra lei e la famiglia Celentano? Nelle prossime ore negli uffici della Procura di Torre Annunziata la vicenda sarà al centro di un vertice tra il capo dei pm oplontini Alessandro Pennasilico, il sostituto Sergio Raimondi, titolare del fascicolo, i genitori di Angela e l’avvocato Luigi Ferrandino che dal 2010 assiste i Celentano.
La foto diffusa via mail da un indirizzo di posta elettronica non era nè di Celeste Ruiz nè di Angela Celentano. Si chiude così il filone messicano dell’inchiesta sulla scomparsa della bambina sul monte Faito a Vico Equense. A darne conferma sono il procuratore di Torre Annunziata, Sandro Pennasilico, l’aggiunto Pierpaolo Filippelli e il sostituto Sergio Raimondi, che hanno coordinato l’ultima parte delle lunghissime e complesse indagini.
Qualche settimana fa fu battuta un’altra pista che potesse svelare nuovi retroscena sul caso Celentano: il pubblico ministerò ascoltò la cugina di Angela, che qualche giorno prima della gita sul monte Faito sognò la scomparsa della bambina. Anche quella fu una coincidenza?
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