Rimpasto di giunta e crisi di governo, siamo realmente al game over? Secondo Antonio Di Guida, assessore provinciale e leader di un gruppo composto da 3 consiglieri di maggioranza, l’esperienza amministrativa targata Liccardo è giunta al capolinea. “Parlo esclusivamente a titolo personale, in quanto le scelte definitive le faranno, come è giusto che sia, le faranno gli amici consiglieri – spiega il politico che nel 2013 diede il suo importante contribuito alla coalizione vincente – Il sindaco Liccardo ha fallito su tutta la linea e io, già da tempo, ne ho preso le distanze. Il primo cittadino si comporta come un bambino viziato e col suo comportamento porterà Marano alla distruzione. Tiene solo conto di un ristretto gruppo di persone, che tra l’altro lo ha sempre mal consigliato. La mia, la nostra non è mai stata e tanto meno lo è adesso una questione di poltrone e per dimostrare che il problema non era e non è rappresentato da Di Guida non ho esitato un attimo nel farmi da parte.
Di Guida è un fiume in piena: “Vorrei ricordare a tutti – aggiunge – che la gran parte delle deleghe, anche le più importanti, è sempre stata detenuta da assessori che fanno in qualche modo capo a un ristretto numero di consiglieri. Altro che pressioni, altro che bastoni tra le ruote. Ma al di là di questi aspetti, che ritengo del tutto secondari, in quanto il problema risiede nella non capacità amministrativa di Liccardo, è noto a tutti che la riconoscenza non è della politica e quindi non mi stupisco più di tanto. Cosa dovrebbe fare il sindaco? Soltanto dimettersi per il bene della città. Questo non è solo il mio pensiero, bensì quello della maggioranza dei maranesi”.
Parole chiare, nette che arrivano dopo quelle, altrettanto dure, pronunciate qualche mese fa e sempre tese a stigmatizzare l’operato della giunta e del primo cittadino. Cosa accadrà dunque lunedì? Nell’aula consiliare si discuterà di importanti provvedimenti, tra cui il bilancio previsionale, sempre se entro quel giorno arriverà il parere dei revisori dei conti. La sensazione è che, indipendentemente dal voto positivo o negativo al bilancio, il giocattolo si sia ormai rotto. Resta da capire quale sarà l’atteggiamento degli altri tre consiglieri di Ncd, anch’essi se non di più degli altri tre in rotta di collisione con Liccardo. Pochi giorni fa gli esponenti del partito locale di Alfano hanno siglato un patto di ferro proprio con i diguidiani (in pratica è stato costituito un super gruppo), in base al quale hanno dovranno optare per scelte univoche.