Giugliano. “Non parliamo per telefono”, la preoccupazione del rappresentante farmaceutico

Grazie ai contatti nel settore, recuperava farmaci di provenienza illecita per proporli a in vendita a farmacisti compiacenti. Questa l’accusa nei confronti di Giorgio Vacca, 46enne rappresentante farmaceutico di un’azienda con sede nel Napoletano e residente a Giugliano in località Varcaturo, finito nell’inchiesta sul mercato nero di farmaci (anche salva-vita) svolta avanti dai carabinieri Nas di Napoli che ha portato a 5 arresti su ordine del Tribunale di Napoli nord. Le persone denunciate sono invece 32.

Ai domiciliari oltre a Vacca sono finiti anche Enzo Moltelo, classe ’70 di Casalnuovo, Armando De Sio, classe ’70 di Ponticelli, Marco Codano, classe ’74 di Arzano e Modestino De Simone, classe ’55 di Sant’Anastasia. Sono tutti impiegati nel settore farmaceutico (dipendenti di grossisti e deposito farmaci), accusati di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e riciclaggio di farmaci provento di furto. Il traffico riguardava prodotti di fascia H (farmaci ospedalieri o ad alto costo), in alcuni casi erano stati sottratti dai depositi da parte di dipendenti infedeli,in altri erano provento di reati predatori.

Gli inquirenti sono riusciti a immortalare la consegna di farmacia di natura illecita e ad effettuare sequestri in due occasioni, ad ottobre e dicembre 2016. L’attività investigativa, condotta da ottobre 2016 ad aprile 2017, ha permesso di sequestrare ai vari coinvolti circa 5.000 confezioni di specialità medicinali provento di furto, numerose false fatture, computer e telefoni cellulari. Seguendo le tracce dell’informatore farmaceutico di Giugliano è stato ricostruito il presunto mercato parallelo.

Vacca – secondo quanto emerge dall’inchiesta – aveva paura di essere intercettato. Per inviare le liste di medicinali da trafugare avrebbe usato l’applicazione Whatsapp, notoriamente non intercettabile, fax oppure utenze intestate alla moglie. Spesso avrebbe anche ammonito i suoi interlocutori invitandoli ad usare un linguaggio ermetico e non palese. Dalle intercettazioni emerge che spesso invitava a “non parlare per telefono”, preferendo incontri dal vivo. I destinatari della liste sarebbero stati farmacisti, consapevoli dell’origine illecita, che acquistavano a prezzi notevolmente inferiori lucrando sui consumatori. Oltre alla intercettazioni, infatti, nel corso alla intercettazioni con linguaggio criptico hanno fatto seguito anche diverse operazioni di polizia giudiziaria.

 

 

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