Sono stati scarcerati i tre uomini arrestati a Sant’Antimo per il presunto voto di scambio. Il gip del Tribunale di Napoli Nord, come riporta il Mattino, ha rimesso in libertà Luigi Chiarello, proprietario dell’abitazione dove i tre arrestati stavano “maneggiando” le tessere elettorali, suo nipote Giuliano Di Giuseppe e Angelo D’Andrea. I tre poche ore prima delle elezioni furono sorpresi dai militari con 321 tessere elettorali in casa (LEGGI QUI).
Gli fu così contestata l’associazione per delinquere finalizzata alla truffa elettorale, reato hce invece il giudice per le indagini preliminari ha derubricato, contestandolo il reato di corruzione semplice.
Secondo il giudice al momento dell’irruzione dei carabinieri era di fatto trascorso il tempo ragionevole per configurare la flagranza di reato. E, pur accogliendo agli atti, la circostanza che le tessere elettorali contenevano il nome del candidato e l’indicazione della somma da versare o già elargita, ha rimesso in libertà, senza alcun vincolo e misure cautelari (arresti domiciliari, obbligo di soggiorno, firma presso un posto di polizia) i tre arrestati. La loro vicenda giudiziaria, però, se pur sgravata dai reati più gravi, li vedrà comunque indagati in un processo per corruzione elettorale semplice.