M5S- “Tutti complici”, a Marano è ormai bassa politica di bottega”

Il Movimento 5 stelle Marano di Napoli deplora il comportamento tenuto da maggioranza ed opposizione nel corso dell’ultimo consiglio comunale nel quale, tra le altre cose, si è provveduto all’approvazione del bilancio di previsione
Sindaco, giunta e consiglieri, la cui imminente fine era stata proclamata a squilli di trombe da parte di un gruppo di consiglieri di maggioranza, hanno ricomposto lo “strappo” dei consiglieri dissidenti offrendo loro, nel più basso cliché della bassa politica di bottega, due assessorati.
Noi del Movimento 5 stelle, semplici cittadini fuori da ogni gioco non abbiamo potuto far altro che applaudire ironicamente questi peones, vitelloni della politica, pronti a minacciare guerra se non hanno la loro fetta di potere, la loro poltrona, il loro appannaggio mensile, salvo poi scoprirsi più uniti che mai quando temono che suoni la campanella dell’ultimo giro e si fermi la giostra.
‪#‎tutticomplici, anche le supposte opposizioni, chiediamo infatti ai sig dell’ Opposizione perchè mai Lunedì, profilatasi la possibilità di mandare a casa Sindaco e Giunta, con 6 soli consiglieri di maggioranza che uniti agli ineffabili citati consiglieri avrebbero rappresentato il numero legale e la fine di questo strazio di amministrazione, si sono ben guardati dal presentarsi in consiglio e fare il loro dovere liberando il paese da cotanta inefficienza. A nulla vale l’obiezione che “tanto se ci fossimo presentati se ne sarebbero andati loro” poiché questo il paese doveva vedere: una maggioranza che lasciava il consiglio davanti ai soli consiglieri di opposizione.
Purtroppo alle balle della maggioranza non sono state contrapposte le “palle” dell’opposizione, così martedì 21.10.2014, tutti insieme appassionatamente, si è celebrato l’ennesimo smacco ai danni della città. Tutti ancora e saldamente aggrappati alla giostra, maggioranza ed opposizione, mentre il paese che lavora, che perde il lavoro, che sbarca il lunario, che non arriva a fine mese, che vive dolorosamente ma anche dignitosamente uno stato di povertà cui è costretto da un’amministrazione inefficiente è costretto a subire, quale ininfluente spettatore, l’ennesima prova di inettitudine dei propri rappresentanti.

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