Questa mattina è iniziata la prima parte della requisitoria dell’accusa da parte del pubblico ministero Claudia Maone che ha seguito le indagini sulla morta di Fortuna Goffredo, la bambino uccisa al Parco Verde, uno dei delitti più raccapriccianti del nostro paese riguardante una rete di pedofili che forse agisce ancora nel quartiere a nord di Napoli.
Prima di dare la parola al pm, come riporta Il Mattino il presidente della quinta sezione di Corte di Assise di Napoli ha letto una lettera dei detenuti del carcere di Poggioreale dove smentivano quanto dichiarato nell’ultima udienza da Mario Della Valle, condannato a 20 anni di carcere per aver abusato delle sue nipotine. Nella missiva i detenuti definiscono lo stesso Mario Della Valle un “infame” poiché avrebbe dichiarato il falso sulle confidenze di Tito riportate nel memoriale recapitato al presidente e poi ribadite in aula.
La requisitoria del pm Maone ha collocato Titò sul luogo del delitto mostrando immagini e video di dolente umanità che hanno rimandato nel silenzio assoluto l’aula. In particolare Titò è apparso palesemente nervoso quando la prima figlia di Marianna Fabozzi, imputata insieme a Caputo, ha descritto di come lui abbia scaraventato nel vuoto la sua amica del cuore.
La nonna di Chicca è stata allontanata dall’aula poiché, non reggendo l’emozione, si è scagliata contro Caputo nonostante i richiami del presidente. Al termine della prima parte della requisitoria, Titò continua a dichiararsi innocente e ribadisce di essere un caprio espiatorio di un complotto delle famiglie Angelino-Fabozzi per coprire Marianna dall’accusa dell’omicidio di Fortuna Loffredo e del figlio Antonio Giglio per il quale l’ex compagna di Caputo è indagata per omicidio volontario e Titò per favoreggiamento.