Sant’Antimo, il mistero di Rosa: da due anni Corano e velo. Ecco com’era cambiata. VIDEO

Tanti i segnali di cambiamento. Ma niente che facesse pensare a una fuga o un rapimento. Rosa Di Domenico, la 15enne di Sant’Antimo sparita il 24 maggio scorso, conosceva Alì, il 28enne pakistano, da almeno due anni, da quando aveva solo 13 anni. Una conoscenza nata probabilmente tramite social e portata avanti tramite WhatsApp, che la stava trasformando in un’altra persona.

“Aveva cambiato abitudini”, ha raccontato la mamma di Rosa. “Non vestiva più come prima, indossava abiti più coperti. Andava a letto alle 9 di sera e l’ho sopresa qualche volta a leggere il Corano”. L’inizio della relazione con Alì segna anche l’inizio di un cambiamento radicale nella mente dell’allora 13enne: la ragazzina viene plagiata dall’uomo, che in alcune circostanze è stato avvistato anche a Sant’Antimo, dove avrebbe raggiunto la minore per incontrarla dal vivo.

Il campanello d’allarme scatta pochi mesi fa. La mamma di Rosa risponde al telefono della figlia. A parlare è un uomo: “Me la prenderò”, la minaccia. La famiglia, spaventata, sporge denuncia al commissariato di Frattamaggiore. Il padre comincia ad indagare nella vita privata della 15enne e, frugando il suo cellulare, scopre alcune foto “particolari” scattate sotto pressioni di Alì Quasib, tra cui anche una con il velo. Una circostanza, questa, confermata anche dalla dirigenza della scuola di Rosa, che lo scorso ottobre convocò la famiglia perché preoccupata dagli atteggiamenti e dalle foto apparse sul cellulare dalla giovane studente.

La 15enne viene ascoltata dagli agenti di Polizia: conferma di essere minacciata e plagiata dal 28enne. Se avesse rotto i rapporti con l’uomo, dice, avrebbe rischiato la vita così come i suoi genitori. L’epilogo di questa vicenda si ha il giorno della scomparsa, il 24 maggio scorso. “Rosa, a differenza delle altre mattine, prima di andare a scuola, non si era truccata – ha raccontato la mamma a Chi l’ha Visto? – soltanto un po’ di ombretto sugli occhi. La sera chiamo a casa della compagna di classe dove sarebbe dovuta andare a pranzo, ma Rosa lì non c’è mai stata. Così come non è mai stata a scuola”. Da lì il buio. E una convinzione: “Mia figlia è stata rapita”.

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