Arrestate due elementi di spicco dell’Alleanza di Secondigliano. In data odierna il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Castello di Cisterna ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli nei confronti di due persone, ritenute componenti del gruppo di fuoco che il 25 settembre 1996 uccise De Roberto Gennaro. Si tratta di Francesco Avolio, alais Tyson, già detenuto e condannato per l’omicidio di Bosco Modestino commesso nel 2016, e Gennaro Tambarulo, CLASSE ’60, alias Gennaro ‘O Muntato, esponente dei Licciardi di Secondigliano e considerato anello di congiunzione con i Mallardo, residente a Giugliano.
Fondamentale è stato l’apporto dichiarativo dei collaboratori di giustizia del clan “Licciardi — Sacco – Bocchetti” operante nel quartiere Secondigliano di Napoli ed alleato, all’epoca, con il clan Sebastiano-Bellofiore, operante nell’area flegrea del comune di Napoli. Le indagini hanno consentito di documentare l’esistenza di una solida alleanza tra la struttura criminale operante nell’area geografica del quartiere Secondigliano e quella operativa nel territorio flegreo, con a capo Bellofiore Domenico e Sebastiano Raffaele, che in quel periodo storico si contendevano la supremazia del territorio con la compagine criminale diretta da Beneduce Gaetano e Longobardi Gennaro.
De Roberto Gennaro, elemento di spicco del clan camorristico Bellofiore-Sebastiano, detenuto nel carcere di Secondigliano in regime di semilibertà, venne ucciso nei pressi della struttura detentiva. Le indagini hanno consentito, a distanza di anni, di fare luce sul movente (epurazione interna dovuta al suo proposito di transitare nelle file del clan Longobardi-Beneduce operante in contrapposizione nella medesima area flegrea, e punizione per aver offeso il figlio del capo clan Bellofiore Raffaele), sulle modalità esecutive e sugli esecutori materiali, alcuni dei quali successivamente deceduti (Sacco Gennaro).