Lo hanno rincorso in due o forse o più. Gli hanno sparato prima su via Colonne tre colpi, lui ha cercato di scappare, di correre lontano dai suoi sicari. Ha girato per il vicolo proprio di fronte le palazzine Ina Casa. Gli hanno sparato ancora altri tre proiettili. Con le pallottole piantate in petto ha scavalcato un muro di cinta cercando rifugio in un giardino privato ma forse era già troppo tardi.
Quando i proprietari di casa hanno fatto la macrabra scoperta era faccia a terra, immerso in una pozza di sangue, tra le piante ed i bidoni della differenziata. E’ morto così Enis Mahmoudi, giovane di origini marocchine. Resta da capire come facevano i sicari a sapere che Enis era lì a quell’ora e soprattutto a piedi. Sul posto sono subito arrivati i Carabinieri diretti dal Capitano De Lise e gli uomini del 118 ma per Enis non c’era niente da fare.
Il ragazzo aveva solo 22 anni e secondo indiscrezioni trapelate pare che fosse stato mandato in giro a fare estorsioni. A chiedere il pizzo. E’ un omicidio che si inserisce a pieno titolo nella faida Mallardo – Gruppo “Paparella” di via Montessori. A vederle le foto di Enis nessuno poteva mai pensare che quel viso d’angelo avesse intrapreso la carriera criminale. Il suo profilo è pieno di foto con i ragazzi del quartiere. Ragazzi di Giugliano cresciuti troppo in fretta, alcuni di loro già morti amazzati in rapine.
La sua esecuzione riaccende forte la tensione in città, le estorsioni sembrano essere il nuovo terreno di sfida della camorra in una lotta che ha sfiancato i residenti abituati si alla malavita ma non a questo genere di cose. E’ una estate di paura quella di Giugliano quest’anno. Un estate di roghi e di morti ammazzati.