A Giugliano è morta una bimba di 6 anni, la sua vita vale meno perché Rom?

Una bambina di 6 anni è morta folgorata. Si chiamava Michelle. Viveva nel campo Rom di Ponte Riccio. Ha toccato dei cavi di corrente scoperti e il suo cuoricino ha smesso di battere. Dopo la sua morte, la sua famiglia, in ospedale, ha dato in escandescenze. La polizia presente sul posto ha subito sedato gli animi. Ma la notizia è divenuta “I Rom assaltano l’ospedale”. Il fatto che una bambina fosse morta non interessa a nessuno. Perché era Rom.

A Giugliano è morta una bimba di 6 anni, la sua vita vale meno perché Rom?

Per sua sfortuna, Michelle è nata nel posto sbagliato, anche per morire. Se fosse stata una bimba “normale”, oggi tutti i giornali parleremmo di lei; invece, la sua morte è in alcuni casi un trafiletto. Morire fulminato in un campo Rom, alimentato solo da allacci abusivi, è normale.

Questa tragedia dovrebbe invece ricordare a tutti una cosa: a Giugliano vivono 400 persone, di cui 100 bambini, in condizioni disumane. E nessuno fa niente per affrontare questo problema. Nessuno.

Era stato finanziato un eco-villaggio, ma non è stato realizzato a causa dell’insorgere della destra cittadina, che poi è scomparsa sul tema.

Era stato proposto un progetto “Abramo” per dare una casa ai Rom e nessuno, tranne la Chiesa, ci ha creduto. Hanno fatto a gara a scappare, Regione e Comune, lasciando il cerino in mano all’incolpevole Vescovo.

Nell’Area Nord e in tutta la provincia di Napoli non esiste solo il campo Rom di Giugliano. Pensare che un comune disastrato come Giugliano possa affrontare questo problema è come immaginare che un paralitico possa correre una maratona solo perché gli si è comprato un paio di scarpe da running.

Giugliano, così come la Regione, non possono affrontare questa emergenza. È una questione che va affrontata a livello governativo, facendo ciò che è giusto fare: usare il pugno di ferro verso quei Rom che nel degrado ci sguazzano e vogliono continuare a vivere così, e tendere la mano a coloro che invece vogliono cambiare.

Non è tollerabile che nei campi Rom ci sia allacci abusivi di corrente o roghi di rifiuti tutti i giorni. Così come non è ammissibile che i bimbi Rom non vadano tutti a scuola ogni giorno. Che vivano in quel modo. Non è umano.

Questo Governo ha l’obbligo morale e politico di intervenire, perché sui campi Rom e sul loro superamento ha fatto più di una campagna elettorale.

Altro che Caivano. Altro che Parco Verde. È questa la vera sfida. Lì il Governo è arrivato in forze dopo che due ragazzine sono state violentate.

Ieri a Giugliano una bambina di sei anni è morta: mi pare una motivazione allo stesso modo valida. O non lo è solo perché era una Rom?

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