Secondo il dossier “Rifiuti Urbani – Indagine annuale si costi, qualità e tutele” reso noto oggi dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, in media la tassa annuale sui rifiuti che pagano gli italiani è di 300 euro, ma con differenze territoriali molto marcate: «la regione più economica è il Trentino Alto Adige, con 190 euro, la più costosa la Campania con 421 euro. Catania il capoluogo di provincia più costoso 504€, Potenza il più economico con 121 €.
Giugliano, la più cara d’Italia
Purtroppo però la classifica non tiene conto di Giugliano che non è capoluogo di provincia ma è la più cara d’Italia per la tassa sulla spazzatura.
Lo studio infatti prende ad esempio una famiglia di tre persone con una abitazione di 100 metri quadri. A Giugliano una famiglia così composta paga 507 euro ovvero 3 volte in più della capolista Catania e ben 86 euro in più della media delle città campane. Aversa invece la stessa famiglia paga 395 euro mentre a Napoli paga 433 euro.
A questi costi va aggiunta anche l’addizionale del 5% imposto dalla città metropolitana. Rispetto all’anno scorso l’aumento a Giugliano per questa tipologia di famiglia è di circa 10 euro.
Tariffa per le attività commerciali
A diminuire invece è stata la tariffa per le attività commerciali infatti i bar pagano a Giugliano 6 euro in meno a metro quadro ma con tariffe molto più alte rispetto agli altri comuni. Nella città della mela annurca un bar paga 34 euro a metro quadro. Ad Aversa paga circa 15 euro ed a Napoli 28 euro.
Questo della tari più alta d’Italia é un primato che Giugliano si tiene stretto da più anni e che portò anche ad una vera e propria rivolta al tempo dei commissari. Frutto di una gestione del servizio scellerata da più di vent’anni e che le amministrazioni attuali potrebbero mitigare solo con una seria lotta all’evasione che secondo alcune stime a Giugliano raggiungerebbe vette elevatissime: insomma come al solito pagare tutti e pagare meno.
