Mentre ieri si sono tenuti i funerali in forma privata della piccola Giulia Loffredo, la vicenda si arricchisce di inquietanti dettagli. Sembrerebbe infatti che l’appartamento di Acerra in cui la bambina di nove mesi sarebbe stata morsa e uccisa dal pitbull di famiglia nella notte tra sabato e domenica, sia stato ripulito prima dell’intervento della polizia scientifica dai parenti dei genitori.
Acerra, bimba uccisa dal cane: si infittisce il giallo. camera ripulita dai parenti prima del sequestro
Si alimentano sospetti su un possibile inquinamento delle prove e sul ritardo delle forze dell’ordine. Quando infatti gli uomini della Scientifica sono entrati nella camera dove è avvenuto il delitto, ormai non c’era più nessuna traccia ematica da rilevare. A denunciarlo è stato l’avvocato dell’unico indagato, Vincenzo Loffredo, papà della piccola Giulia. «Il sangue della piccola non c’era più, le lenzuola erano state cambiate», denuncia il legale. «È questo il modo di condurre indagini così delicate?» aggiunge, contestando i ritardi nelle operazioni della polizia.
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Il mistero s’infittisce anche dopo un altro dettaglio: sul pitbull non sarebbero state rilevate tracce di DNA della piccola Giulia, anche se gli esperti non escludono che il cane le abbia potute ingerire o si sia ripulito in maniera autonoma bevendo acqua o mangiando. Le indagini proseguono per chiarire tutti gli aspetti di una tragedia dai risvolti intricati con molti interrogativi al vaglio degli inquirenti.