Sono ancora diversi i punti da chiarire sulla tragedia che ha colpito la piccola Giulia, nove mesi appena, sbranata dal pit bull di famiglia mentre si trovava in casa col padre ad Acerra, mentre la madre era al lavoro di turno in una pizzeria. Indaga la Procura per accertare eventuali responsabilità.
Acerra, la piccola Giulia sbranata dal cane mentre il padre dormiva di fianco: “Non mi sono accorto di nulla”
Il padre, Vincenzo, 25 anni, lavora in un distributore di carburante e vive con la famiglia in un appartamento al primo piano di uno dei palazzi del rione Ice Snei, una zona di case popolari. In un primo momento, l’uomo ha riferito alla Polizia di essere stato aggredito assieme alla figlia da un cane randagio, salvo poi cambiare versione davanti agli inquirenti, raccontando di aver trovato la bambina nel letto in una pozza di sangue dopo essere stata sbranata dal loro cane.
Giulia dormiva nel letto con il padre al momento dell’aggressione
Portata d’urgenza alla clinica Villa dei Fiori di Acerra, i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso: le ferite riportate erano troppo gravi. Stando al racconto del padre, Giulia dormiva accanto a lui nel letto al momento dell’aggressione. L’uomo, addormentato, si sarebbe accorto della tragedia solo al risveglio, quando ormai era troppo tardi. Inutile la corsa in ospedale, distante pochi minuti in auto: la piccola era già morta. Aveva una grave ferita alla tempia e contusioni sul corpo compatibili con gli scuotimenti a cui è stata sottoposta durante l’aggressione del quadrupede.
Una tragedia annunciata
Nel quartiere si parla di tragedia annunciata. “Quel cane la scorsa estate era scappato e aveva aggredito un cagnolino portato a spasso da una dog sitter – raccontano i residenti – avevamo detto che doveva essere chiuso perché pericoloso. Ma i due giovani genitori non hanno capito la pericolosità dell’animale”.
I vicini descrivono i genitori come due ragazzi perbene, che lavorano duramente: lei in pizzeria, lui al distributore. “Brave persone – raccontano alcuni conoscenti – lei, molto devota, è cresciuta in chiesa e lì ha conosciuto il marito. Ma hanno sottovalutato il cane”. Giulia avrebbe compiuto un anno ad aprile. Una bambina solare, dicono i vicini, che non aveva paura del cane, a differenza di molti nel quartiere. Ora i genitori, sotto shock, sono insieme ai familiari mentre le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio di questa drammatica vicenda.