Acerra, smantellati due gruppi di camorra: sette arresti. In manette i Pacilio

Tre i business in cui si concentravano gli affari di due gruppi criminali attivi ad Acerra: onoranze funebri, droga e usura. Questa mattina la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza emessa dal Tribunale di Napoli – Sezione G.I.P. che dispone l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere a carico di sette persone, ritenute appartenenti a due distinte famiglie della malavita organizzata.

Camorra, sette arresti ad Acerra. I nomi e le accuse

A finire in manette Diego Andretta, Pasquale Balascio, Vincenzo Capone e Behar Jani. Arresti domiciliari invece a carico di Carmine Pacilio, Giordano Salvatore Pacilio e Antonio Riemma.  Sono ritenuti a vario titolo gravemente indiziati dei reati di trasferimento fraudolento di valori, usura aggravata dal metodo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione di armi aggravata dal metodo mafioso e detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.

Il business dell’usura

Le indagini, scattate dal febbraio 2022, hanno consentito di raccogliere elementi probatori in ordine all’esistenza di due gruppi camorristici operanti nell’hinterland acerrano. Quello facente capo a Salvatore Andretta e quella facente capo a Bruno Avventurato. L’inchiesta ha permesso poi di rilevare un grave quadro indiziario a carico di Diego Andretta e Pasquale Balascio. Entrambi usurai, lavoravano per conto del clan Andretta, ma un certo punto i loro interessi si sono incrociati con quelli di Capone, in quanto avevano maturati crediti nei confronti degli stessi soggetti.

Il business delle onoranze funebri

E’ stata, inoltre, accertata la fittizia titolarità/disponibilità delle ditte operanti nel settore delle onoranze funebri sul territorio di Acerra. In particolare, nel settore in questione si è sempre distinta la famiglia Pacilio che gestisce in modo pressoché monopolistico l’attività di trasporti funebri, servizi di tumulazione, inumazioni ed esumazioni, stampa ed affissione di manifesti mortuari sul territorio.

Nel corso delle indagini è emerso che tale titolarità delle ditte funebri nel marzo 2022 era stata fittiziamente attribuita dai fratelli Pacilio e Antonio Riemma a dei prestanome per le disposizioni in materia di misure di prevenzione, essendo stata emessa a carico della ditta dei Pacilio un’interdittiva antimafia.

Droga dalla Spagna

Infine, nel corso dell’attività è emersa la figura di Behar Jani, gravemente indiziato di aver importato ingenti quantitativi dalla Spagna di sostanza stupefacente del tipo amnesia nell’estate del 2022. Nonché di aver offerto in vendita ingenti quantitativi di cocaina e amnesia tra l’agosto e il settembre 2022, in concorso con l’indagato Antonio Riemma.

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