Acqua e terreni contaminati da arsenico nel Casertano: scatta il sequestro

La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha emesso, il 25 maggio scorso, un decreto d’urgenza con il quale sono stati sequestrati terreni, dell’estensione di circa 26mila metri quadrati, insistenti nell’area “Piscina Rossa” – ex area Saint Gobin, località Lo Uttaro, sul territorio del comune di San Nicola la Strada, al confine con Caserta.

Il provvedimento – eseguito nelle giornate del 28, 29 e 30 maggio dai carabinieri del Noe – Nucleo operativo ecologico di Caserta e dal Nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale di Caserta – trae origine dalle risultanze investigative emerse nell’ambito delle indagini condotte dalla Procura sammaritana. In particolare, il sequestro dei terreni si pone quale seguito del sequestro dei 12 pozzi severamente contaminati dall’arsenico nel febbraio scorso, nell’ambito dello stesso filone d’inchiesta.

I campioni di terreno analizzati ed i conseguenti esiti analitici dei laboratori dell’Arpac hanno evidenziato, a valle dell’acclarata severa contaminazione delle acque, la presenza significativa di elementi inquinanti di origine industriale (quali arsenico, berillio e triclorometano), eccedenti le concentrazioni soglia di contaminazione da 6 a 14 volte quelle previste dalla legge, fonte di ulteriore pericolo per la salute pubblica. Infatti, le particelle oggetto di indagine erano state identificate tracciando una direttrice diagonale all’area “Piscina Rossa”, così da poter ottenere dati concernenti sia la stratigrafia dei terreni, sia la qualità chimico-fisica degli stessi. I carotaggi che ne sono seguiti hanno evidenziato la, presenza di uno strato di materiale di allarmante coloritura rossastra e la completa non conformità dei siti oggetto di indagine alle Concentrazioni Soglia di Contaminazione, già peraltro stabilite per le acque di falda in tutta l’area “Piscina Rossa”.

Il provvedimento di sequestro d’urgenza è stato convalidato il 10 giugno dal giudice per le indagini preliminari del tribunale sammaritano. I custodi giudiziali dei terreni sequestrati sono stati individuati nelle persone del presidente della Regione Campania, del presidente della Provincia di Caserta e del sindaco del Comune di San Nicola la Strada, mentre proseguono le indagini volte ad individuare i responsabili dell’inquinamento.

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