Il mondo della cultura è in lutto per la scomparsa di Sossio Giametta, illustre filosofo, traduttore e giornalista nato a Frattamaggiore ben 95 anni fa.
Giametta, il filosofo frattese è morto a Bruxelles
Giametta è morto a Bruxelles, dove ha lavorato per tre decenni presso il Consiglio dei Ministri dell’Unione europea. Laureato in giurisprudenza, l’intellettuale ha scoperto tardivamente il suo poi fruttuosissimo interesse per la filosofia. Lavorava in banca a Milano quando fu colpito da una crisi psico-fisica, da cui guarì, come ha raccontato lui stesso, con l’aiuto della filosofia di Baruch Spinoza.
Da allora, ha dedicato la sua vita all’esplorazione delle intricatissime trame della filosofia, è stato un appassionato studioso di Nietzsche, ha tradotto opere di Schopenhauer, Giulio Cesare, Goethe, Freud, Hegel e Stirner, mantenendo una prospettiva eclettica e illuminante. Celebre a sua trilogia pubblicata da Mursia e composta da “Il bue squartato e altri macelli. La dolce filosofia” (2012), “L’oro prezioso dell’essere. Saggi filosofici” (2013) e “Cortocircuiti” (2014), cui si è poi aggiunta “Grandi problemi risolti in piccoli spazi. Codicillo dell’essenzialismo” (Bompiani 2017).
È poi stato elzevirista per importanti testate giornalistiche italiane, tra cui Il Mattino, Corriere della Sera, La Repubblica, Il Giornale, Il Giornale di Vicenza e MicroMega.
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha gli ha reso omaggio attraverso un tweet: “Ci ha lasciati un grande studioso, l’amico Sossio Giametta. Ne voglio ricordare la doppia attività di autore e di traduttore, soprattutto di grandi filosofi come Nietzsche e Schopenhauer.”