Addio furbetti a lavoro. Il cartellino si timbrerà con l’impronta digitale

Quella dei furbetti del cartellino è un’era che sta per finire. Ieri è entrato in vigore il decreto Concretezza che contiene, fra l’altro, norme per la prevenzione del fenomeno dei cosiddetti furbetti del cartellino. Secondo il decreto i controlli saranno più severi. Per entrare in ufficio il dipendente pubblico dovrà fornire la propria impronta digitale e, a scanso di equivoci, la scena sarà ripresa dalle telecamere.

Come funzionerà

Per assicurare la riservatezza dei dati, tutto sarà criptato e trasformato in codici alfanumerici. Le nuove norme riguarderanno tutti i dipendenti pubblici, sia le amministrazioni centrali che quelle locali. Restano esclusi gli insegnanti per cui fa fede il registro di classe. Stesso discorso per prefetti, magistrati e forze dell’ordine, mentre per i dirigenti scolastici ci sarà un decreto apposito. Affinchè però le norme diventino davvero effettive, c’è bisogno ancora del regolamento attuativo.

La protesta dei sindacati

Il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Giulia Buongiorno, garantisce che è tutto pronto ed il decreto è già sotto esame presso il Garante della Privacy. Questa nuova modalità è già in vigore all’Ospedale Cardarelli di Napoli, e il Ruggi D’Aragona a Salerno, ma non mancano i dessensi. La nuova legge non piace ai sindacati che la definiscono umiliante, e ritengono che possa creare un clima di sfiducia nel lavoro pubblico.

Il decreto introduce anche nuove norme in materia di concorsi, per velocizzarne l’iter. Previsto il ricorso ai test a risposta multipla sia per le prove pre-selettive, sia per gli scritti. La correzione potrà essere automatizzata e potranno essere create sottocommissioni quando si oltrepassano i 250 candidati.

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