Riconvertire l’ex area industriale Cirio di Castellammare di Stabia in una zona edificabile. Era il piano che Adolfo Greco e il boss delle cerimonie, Don Antonio Tobia Polese, avevano elaborato nel 2009. E per realizzarlo, secondo gli inquirenti, erano pronti a corrompere con rolex e valigiette piene di soldi gli influenti esponenti politici della zona, tra cui Antonio Pentangelo e Luigi Cesaro.
Castallammare, blitz anti-corruzione: 9 ordinanze. Coinvolto anche il boss delle cerimonie
Nell’ambito delle indagini condotte dalla Procura di Torre Annunziata, è emerso un ramificato sistema di corruzione di esponenti politici, regionali e nazionali e di pubblici ufficiali posto in essere da Adolfo Greco, già destinatario di altre due ordinanze di custodia cautelare.
Ma a fianco a Greco c’è anche Tobia Polese, ex proprietario dell’Hotel La Sonrisa, il compianto boss delle cerimonie reso popolare da una trasmissione televisiva in onda su Real Time. Tobia era all’epoca titolare assieme a Greco della Polgre 2000 srl, la società proprietaria dell’area in questione.
Secondo l’accusa, i due, dopo aver presentato al Comune di Castellammare un progetto di recupero e riqualificazione dell’area, a seguito del decorso dei termini per l’esame della richiesta, avevano attivato la procedura per la nomina di un commissario ad acta. Quest’ultimo avrebbe dovuto provvedere all’adozione del provvedimento per il rilascio del permesso a costruire.
Rolex e soldi per ottenere il permesso a costruire
Gli inquirenti hanno scoperto che Greco, con la complicità di Polese e Giuseppe Passarelli, amministratore della sua società che avrebbe dovuto realizzare i lavori, aveva tentato di ottener la modifica di una legge regionale. La 35/87 (PUT della costiera sorrentina-amalfitana). Avrebbe dunque provato ad accordarsi con il consigliere regionale del Pd, Mario Casillo, affinché intervenisse sugli esponenti del suo partito per ritirare una serie di emendamenti.
Dopo le resistenze manifestate dai funzionari dell’Ufficio Tecnico Comunale di Castellammare, Adolfo Greco, secondo l’accusa, ottenne da Antonio Pentangelo, all’epoca vice presidente della Provincia di Napoli, la nomina di un commissario ad acta per il rilascio del permesso a costruire. Quest’ultimo, per gli inquirenti, era legato da uno stretto rapporto personale e professionale a Luigi Cesaro e a suo figlio. Per la concessione di questa nomina Greco e l’ex boss delle cerimonie avrebbero regalato a Pentangelo un Rolex e a Cesaro 10mila euro in contanti.
I nomi degli arrestati
Agli arresti domiciliari: Adolfo Greco, Antonio Elefante, Maurizio Biondi, Vincenzo Campitiello, Marcelo Ciofalo e Vincenzo Colavecchia. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Angelina Annita Rega.
Altre due ordinanze cautelari degli arresti domiciliari sono state emesse nei confronti del senatore Luigi Cesaro e dell’onorevole Antonio Pentangelo, per i quali l’esecuzione dell’ordinanza cautelare è stata sospesa dal Gip in quanto parlamentari, con richiesta da parte dello stesso dell’autorizzazione a procedere alla Camera di appartenenza.