Afragola. Cambierà scuola a gennaio il bimbo di cinque anni escluso dalle maestre dalla recita di Natale perché affetto da iperattività regressa con ritardo cognitivo e con un sospetto di autismo. Ad annunciarlo è la mamma del piccolo in una lunga e indignata lettera nella quale spiega le motivazioni della sua drastica decisione.
Afragola, bimbo disabile escluso dalla recita di Natale
“Mi è stato detto che il bambino non parla e non sta in fila, e per questo motivo il suo nome non è stato inserito nella lista dei partecipanti, mi è stato detto che sarebbe stato inserito se proprio io avessi voluto, ma stiamo scherzando?”.
“Non era un’audizione per Broadway, o una prima al San Carlo, era una rappresentazione tra bimbi della stessa classe, di una età compresa tra i quattro e i cinque anni. Dico era, e non è, perché il mio piccolo non parteciperà: non lo voglio il contentino, non lo accetto, a gennaio il mio bambino andrà in un’altra scuola”, conclude amaramente la donna.
Il dibattito
Il caso ha scatenato un’acceso dibattito. La presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza, Licia Ronzulli ha annunciato: “Ho depositato una interrogazione al ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, e al ministro per le Pari Opportunità, Elena Bonetti, chiedendo che accertino l’accaduto con gli strumenti che possiedono”. E Camilla Sgambato, responsabile nazionale Scuola del Pd, che sostiene: “Non si punta un dito accusatorio senza conoscere bene i fatti. E proprio per questo sicuramente l’ufficio scolastico regionale, quale articolazione territoriale del Miur, o lo stesso ministro ascolterà la dirigente e l’insegnante”.
Intanto – come si legge sul Mattino – gli ispettori del Ministero dell’Istruzione sono intervenuti nella scuola paritaria di Afragola per approfondire la vicenda e capire l’esatta dinamica dei fatti.
La versione della maestra e della dirigente
La maestra e la dirigente scolastica dell’istituto, attraverso il loro legale, sostengono che l’alunno abbia sempre ricevuto maggiori attenzioni ” rispetto agli altri bimbi della sua età, poiché seppur non certificato al momento dell’iscrizione presso la scuola materna, il piccolo presentava difficoltà cognitive e problemi comportamentali palesati dalla madre”.
E sempre secondo il loro avvocato le attenzioni delle maestre avrebbero permesso al piccolo di fare grandi passi in avanti, tanto che la madre si sarebbe sempre complimentata definendo quei progressi un vero “miracolo”.
Ma non è tutto. “Al lmomento dell’iscrizione la madre del piccolo non consegnò la diagnosi funzionale e l’attestazione da presentare al provveditorato al fine di garantirgli il dovuto sostegno”, spiega ancora l’avvocato al Mattino.
La mancata consegna dei documenti non avrebbe consentito al dirigente scolastico, e ai docenti, di individuare la classe più idonea per l’inclusione dell’alunno, e di stabilire le ore di sostegno necessarie. In ogni caso, secondo la versione del legale, la maestra non avrebbe escluso il bimbo dalla recita che si terrà il 20, ma la mamma sarebbe stata invitata a scuola per individuare insieme alla docente “le migliori strategie per l’inclusione nell’attività teatrale, così come già avvenuto in occasione di una precedente attività di laboratorio”.