Afragola, carabiniere eroe visto dal figlioletto durante la rapina: “Era sullo scuolabus. Io a terra”

Un uomo a terra che lotta contro un rapinatore. Il traffico impazzito, i colpi esplosi da una pistola a salve. Ad assistere alla scena, oltre alle telecamere e agli automobilisti di passaggio su via Fiore, anche un testimone d’eccezione: il figlioletto di Francesco Maiello, il carabiniere eroe di 40 anni che pochi giorni fa ha sventato una rapina ai danni di una tabaccheria. Il bimbo, 6 anni, in quel momento era sullo scuolabus, di rientro da una gita, e ha visto il papà steso a terra.

Afragola, carabiniere eroe visto dal figlioletto durante la rapina: “Era sull’autobus. Io a terra”

A raccontare il curioso retroscena è lo stesso Maiello in un’intervista rilasciata a “Il Corriere del Mezzogiorno”. Il piccolo sa bene che il padre è un carabiniere, tanto che ogni giorno gli chiede “quanti monelli” ha arrestato. Questa volta, invece, ha assistito in prima persona all’operazione del papà. Una scena che gli resterà impressa nella mente e che difficilmente dimenticherà: “Cosa ci facevi a terra?”, gli ha chiesto al rientro a casa. “Aiutavo un signore caduto dalla moto”, ha risposto il 40enne. Una bugia per rendere meno amaro un momento di violenza a cui nessun minorenne dovrebbe mai partecipare, neanche da spettatore. Figurarsi quando uno dei protagonisti è il proprio papà.

Maiello morso all’avambraccio dal criminale

In realtà, come emerge poi dalle immagini di videosorveglianza, il momento in cui lo sguardo del bimbo di 6 anni, seduto su uno scuolabus, ha intercettato il padre steso sull’asfalto, è quello in cui Maiello ha trascinato a terra uno dei due rapinatori in fuga sullo scooter. Dopo essere caduto a terra, il malvivente ha ingaggiato una colluttazione con il militare, prendendolo persino a morsi. “Sono riuscito ad aggrapparsi al rapinatore che sedeva dietro. Quello armato”, ha raccontato. “”Mi ha morso un avambraccio, i suoi denti sono arrivati all’osso. Ma non ho mollato la presa e alla fine sono riuscito a bloccarlo”. Maiello ha ammesso di aver avuto paura, ma non lo nasconde: “Mentirei se dicessi di no. La paura è umana. A chi fa il mio lavoro serve a non commettere errori”.

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