Afragola, Francesco muore sul lavoro: precipitato da un ponteggio a dieci metri d’altezza

Si chiamava Francesco Romano la 62esima vittima sul lavoro in Campania dall’inizio dell’anno. Si tratta dell’operaio di 43 anni precipitato ieri dal terzo piano di un edificio in ristrutturazione in via Roma ad Afragola. Per l’operaio non c’è stato scampo.

Afragola, operaio 43enne precipitato dal ponteggio: sequestrata la salma

 

La dinamica dell’incidente non è ancora del tutto chiara. Francesco si trovava sui ponteggi del cantiere, ad un’altezza di dieci metri. Secondo una delle prime ipotesi, una delle pedane di metallo legate ai tubolari che forma il “camminamento” per gli operai avrebbe ceduto aprendosi come una botola sotto di lui. Il 43enne sarebbe precipitato al suolo morendo sul colpo per le gravi ferite riportate. I primi a prestare soccorso sono stati i compagni, e poi gli operatori del 118, che ne hanno constatato il decesso dopo i tentativi di rianimazione.

Sul posto i carabinieri della compagnia di Casoria, diretti dal capitano Valentina Bianchin, e i militari della caserma di Afragola, diretti dal luogotenente Raimondo Semprevivo e i tecnici dell’Asl Napoli 2 Nord. Dai primi accertamenti gli inquirenti hanno escluso che il povero operaio lavorasse a nero, in quanto dalla documentazione visionata è risultato essere regolarmente assunto da tempo. La Procura di Napoli Nord ha disposto il sequestro della salma per effettuare ulteriori accertamenti ed escludere che la vittima sia caduta a seguito di un malore improvviso. Sequestrato anche il cantiere edile, su cui saranno fatti controlli da parte dei carabinieri e Asl per verificare la correttezza delle misure di sicurezza adottate.

Il lutto

La notizia ha fatto rapidamente il giro della città. Originario di Afragola, Romano abitava ad Acerra. Il sindaco afragolese, Antonio Pannone, gli ha dedicato un post per commemorarlo. “A nome della Città di Afragola e dell’Amministrazione Comunale esprimo profondo cordoglio e fraterna vicinanza alla famiglia di Francesco che vive momenti di straziante dolore”, ha scritto Pannone.

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